Parigi, 22 Vendemmiaio, Anno IV
Cittadina Orléac,
ricevo la Vostra supplica e ne prendo atto con rammarico. Sono giorni concitati, in cui si parla del prossimo scioglimento della Convenzione, ma gli affanni della politica non possono farmi dimenticare che gli eccessi dei sanculotti hanno seminato troppi lutti nella nostra amata Francia.
Leggo che siete madre di tre figlioletti, un maschio e due fanciulle, e comprendo bene la Vostra difficile situazione familiare ed economica, dopo l'arresto, la detenzione e infine l'esecuzione del Vostro amato consorte.
Quello che posso fare, al momento, è suggerire di presentarVi, prendendo appuntamento con il mio Aiutante di campo, presso il Comando Generale dell'Armata, dove sarò lieto di discutere personalmente con Voi la Vostra situazione.
Alcuni colleghi mi hanno chiesto di rivolgere un occhio di riguardo alla Vostra condizione attuale e, per quanto ciò sia poco conforme al nuovo spirito che permea la Francia, Vi prometto che farò il possibile per alleviare la condizione Vostra e dei Vostri figli.
Vogliate gradire, Cittadina, i miei saluti più distinti.
S., Ufficiale Generale dell'Armata dell'Interno
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