venerdì 31 ottobre 2014

Singolari coincidenze

       Ambrose Power Hill (1825-1865), ufficiale dell'U.S. Army, passato all'esercito confederato allo scoppio della Guerra Civile e salito al grado di tenente generale, fu uno dei protagonisti in chiaroscuro del conflitto. Dopo i brillanti exploit del primo periodo della guerra (fu la sua divisione, nota come la "Divisione Leggera", a distinguersi nella "Battaglia dei Sette Giorni" (25 giugno - 1° luglio 1862) e a salvare la situazione ad Antietam, il 17 settembre dello stesso anno), negli anni successivi non si dimostrò all'altezza della sua fama, complici un carattere impetuoso e psichicamente instabile (celebre la sua lunga controversia con "Stonewall" Jackson) e una salute malferma (probabilmente a causa di una malattia venerea contratta mentre era cadetto dell'Accademia di West Point), che lo costrinse a lunghe assenze dal servizio.
       Venne ucciso in Virginia, da un tiratore scelto unionista, il 2 aprile 1865, appena una settimana prima della resa di Lee ad Appomattox.
        La figura di A.P. Hill è di un qualche interesse per il lettore italiano in quanto egli, grande ammiratore di Garibaldi, era solido indossare - in battaglia - una sgargiante camicia rossa. Non è chiaro se questa temeraria abitudine lo abbia esposto alla fatale fucilata del cecchino unionista che ne troncò la vita a soli 39 anni.

                            Piero Visani


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