Accompagno un parente anziano a far visionare alcuni pezzi di antiquariato di cui intende disfarsi.
La persona è avanti con gli anni e non granché in salute.
In un primo negozio esordisce dicendo che avrebbe da vendere alcuni oggetti artistici del XVIII secolo.
Risposta del titolare, con tono vagamente arrogante: "Ah, dell'Ottocento" (come dire: "eh parla chiaro, vecchio scemo!").
Il parente anziano - persona educata - obietta sommessamente: "Guardi che il XVIII secolo è il Settecento..."
Risposta assai stizzita: "Ma che dice (sottinteso: "vecchio scemo"), da che mondo è mondo il XVIII secolo è l'Ottocento, il XIX è il Novecento"...
"E ora siamo nel XX secolo"... aggiungo io, vagamente ironico.
"Sì", prorompe lui, contento della mia "solidarietà" a carico del "vecchio scemo"...!
Sorrido e dico: "mi sa che apparteniamo a due mondi diversi: lei a quello in cui la terra è quadrata, noi a quello in cui la terra è rotonda... Arrivederla", e faccio per uscire insieme al mio frastornato accompagnatore.
Il titolare del negozio mi guarda con occhio vitreo, come se non avesse capito alcunché di quel che ho appena detto (e chi ne dubita...).
Uscendo, intrattengo l'anziano parente con una dotta lezione sull'essenza della democrazia: un "uomo" (...?) ...un voto. Siamo a posto!!!
Spesso una minuta esperienza di vita vale più di mille libri. E' il mio lascito odierno per i ragazzi di oggi (insomma, quelli del XX secolo, "ça va sans dire"...).
Piero Visani
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