giovedì 30 ottobre 2014

Minimum Force


       Nella tradizione militare anglosassone si è fatto strada, direi a partire dagli anni Ottanta (vado a memoria...), il concetto di "minimum force", vale a dire del ricorso alla forza solo in circostanze molto specifiche e solo in misura tale da non eccedere nelle reazioni, onde non creare asimmetrie gravi tra offesa e difesa..
       Come tutte le teorie militari occidentali, si tratta ovviamente di un gigantesco eufemismo, che viene usato per mascherare a un'opinione pubblica che ha il terrore del concetto di guerra il fatto che invece proprio di guerra si tratta. Sul campo, ovviamente, il ricorso alla forza è tutt'altro che "minimo" e, dal momento che la concezione della "Minimum Force" prevede anche che le perdite (proprie...) siano ridotte appunto al minimo, perché altrimenti si rischia di scontentare le opinioni pubbliche interne, ecco che si fa uso invece della "forza massima", somministrata a destra e a manca senza pensarci due volte. Si guardi - se ancora si ha voglia di tenere gli occhi aperti - al ricorso indiscriminato ai bombardamenti aerei (onde non essere costretti a impiegare truppe di terra) o alla gestione di situazioni critiche come l'assedio di Falluja nel 2004 (quando venne usato il fosforo bianco e non è da escludere l'impiego di "armi scalari").
       Mi è venuta in mente la medesima, patetica ipocrisia guardando ieri l'impiego della "minimum force" contro i dipendenti delle acciaierie Terni. Il potere politico conosce bene l'aurea regola del "colpirne uno per educarne cento" (anche se ama attribuirne la declinazione a fantomatici terroristi di sua invenzione... o creazione). E ieri se ne sono colpiti un po' di più, per "educarne" un po' di più.
       Non stupisce, su questo sfondo, l'utilizzo come "cani da guardia" di soggetti che - come ben testimoniato da romanzi e da film come "A.C.A.B." o "Diaz" - qualche problemino di patologie personali forse ce l'hanno e spesso dicono di trastullarsi o addirittura di aderire a ideologie di cui non hanno compreso un beato Nulla, dal momento che le applicano a carico di coloro che NON sono i loro nemici e, al contrario, ubbidiscono agli ordini dei loro nemici più veri, senza peraltro avere neppure l'acume di ricordarsi dei precetti della "minimum force", che - voglio sperare... - almeno qualcuno dovrebbe avere loro insegnato.
       Come sempre, combattere guerre per conto terzi, dando e prendendo manganellate, ha un unico risultato: giovare a quei terzi, che sanno fin troppo bene che il loro potere si regge sulle guerre tra poveri.
       Chissà, magari un giorno certi zeloti se ne renderanno conto. Il problema, infatti, non è mai SE obbedire agli ordini (anche se quel giorno è assai più vicino di quanto non sembri...) ma COME applicarli... Ricordando - magari per una volta - che "dove l'occhio vede, il cuore duole". Se se ne ha uno, ovviamente, magari abbinato a un cervello...

                                Piero Visani

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