lunedì 20 ottobre 2014

Per un amico in più: Sandro Giovannini

       Capita spesso, con persone con le quali si sviluppa immediatamente un marcato idem sentire, di ritrovarsi a distanza di (parecchi) decenni e di scoprire con intima soddisfazione che quell'idem sentire è sempre vivo, malgrado certe mie (volute ma forse colpevoli) assenze.
        Ne sono scaturiti proficui contatti personali, nuove collaborazioni e soprattutto - per quanto mi riguarda - una cospicua serie di omaggi delle fortunate e culturalmente solidissime iniziative editoriali del Nostro, il quale, oltre essere un fine intellettuale, è anche un soggetto eclettico, attivo a tutto campo e capace di muoversi con disinvoltura pure in altri ambiti, a cominciare dalla fortunatissima invenzione delle "magliette letterarie" (nel lontano 1988).
       Ho tra le mani uno splendido esemplare della collana Tabulae delle Edizioni Heliopolis (di cui Giovannini è direttore), dal titolo Nel presente eterno la felicità delle cose, stampato in soli 200 esemplari, elegantissimi nella presentazione e nel loro scoperto richiamo alle forme protolibrarie della tradizione scrittoria greco-romana. Sono opere che rallegrano l'animo solo alla vista, prima ancora di affrontarne la lettura.
       Lo stesso, ostentato riferimento alla classicità si trova nel volume "...Come vacuità e destino" (Novantico Editrice, Pinerolo (TO), 2014), a cura dello stesso Giovannini, dove sono raccolti saggi letterari e metapolitici di svariati autori, tra cui uno che mi ha particolarmente colpito - per ragioni professionali - che è Il mondo occidentale e la guerra, scritto di suo pugno dal Nostro, sul quale mi riservo di tornare quanto prima, con un commento apposito.
        In definitiva, un'editoria di altissima classe, per idee intramontabili, dove l'Essere si fonde compiutamente con il Divenire.

                         Piero Visani




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