Mio caro Louis,
ho deciso di operare una grande innovazione. Parlo molto con te, cioè con me stesso. Lo faccio di continuo, intensamente, appassionatamente.
Ti racconto tutto di me, delle mille emozioni e dei mille fremiti che mi traversano l'animo. Non ho segreti, per te, e come potrei..?
Così ho deciso di raccontare questo nostro splendido dialogo bilaterale in forma diaristica. Continuerò a corrispondere con chi devo e voglio farlo, ma con te (cioè con me) credo sia preferibile dialogare tramite un diario. Ne resterà traccia quotidiana, o comunque dei giorni in cui mi è possibile scriverlo, e sarà più vivo, più vero di una lettera qualunque.
Del resto, tu sai bene di essere la persona con cui corrispondo di più, al punto che posso affermare, senza tema di smentita, che con te intrattengo "una corrispondenza di amorosi sensi", più intensa di quella che ho intrattenuto in passato con certe Signore che, solo a conoscerle, sono splendide sciocchine, fulgidi contenitori di un vuoto assoluto che, in breve, finisce per opacizzare anche il magnifico contenitore che le avvolge, lasciandoti un terribile senso di vuoto.
Madame d'Orléac non è così - lo so bene - ma io desidero parlare fittamente anche con te, poiché tu ti porti dentro le mie stesse gioie, le mie stesse ferite, i miei stessi entusiasmi, la mia stessa voglia di vivere e quel velo di tristezza, di sottile senso di sgomento che non riesco mai del tutto a togliermi di dosso.
Il mio cuore spesso sanguina - mio caro Louis - per un insieme di motivi che tu conosci meglio di me, ma sai pure che io reagisco, che non mi do mai per vinto, che ho bisogno di confidarmi a cuore aperto con te.
Dunque non lasciarmi solo, e preparati ad ascoltarmi spesso.
A presto.
Il tuo affezionato Alter Ego.
Corrispondenza pubblica e privata di un generale della Repubblica e dell'Impero è un racconto in forma epistolare scritto da Piero Visani
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