sabato 11 ottobre 2014

Genova per noi


       Solo tre anni fa, Genova è stata vittima di una gravissima alluvione, che ha provocato una decina di vittime.
       Alti lai, deprecazione, lacrime vere e soprattutto di circostanza (tra i non direttamente coinvolti). Poi si è passati alla ricostruzione, per la quale sono state stanziate somme ingenti.
       Fin qui la parte della FUNZIONE. Poi inizia la parte della FINZIONE, quella tanto cara a noi italioti. I soldi per intervenire sulla sistemazione del letto dei fiumi che regolarmente esondano e provocano disastri ci sarebbero, ma inizia la lotta per il controllo dei medesimi e il conflitto di competenze.
       In un Paese normale, tutti si preoccuperebbero di intervenire CONCRETAMENTE prima della successiva stagione delle piogge, ma cosa c'è di normale in Italia?
       Passano tre anni, in cui quello che un tempo fu lo "stellone italico" ci dà una mano, mantenendo la situazione meteorologica in termini accettabili, e - in tale lasso di tempo - nessuno fa niente, se non terribili conflitti di competenze, obiezioni, ricorsi, etc. La burocrazia blocca tutto, il potere politico fa nulla, salvo proclami a scadenza ricorrente.
       Neppure i servi/schiavi (dire cittadini sarebbe un'offesa al principio di cittadinanza) fanno alcunché, se non limitarsi passivamente a rimettere tutto a posto e a sperare che Giove Pluvio sia benevolo. La servile rassegnazione che ha colto da decenni il nostro popolo è tale per cui al massimo - siamo a Genova, dopotutto... - si mugugna. Quanto alle "palanche", quelle stanziate dal governo centrale, rimangono ferme, inutilizzate (o forse utilizzate in altri modi...), mentre i fiumi continuano a rimanere esattamente uguali a com'erano, pronti a esondare nuovamente.
       E si arriva così all'alluvione successiva, mentre nei classici uffici stile ARPA Liguria, dove si scaldano le sedie in attesa che arrivi l'agognato weekend (l'unica ragione per cui milioni di italiani stanno al mondo...), nessuno ovviamente ha previsto nulla e tanto meno ha dato un allarme solo vagamente in grado di mettere in guardia la popolazione.
       Poi - per citare un altro grande genovese, Faber - "il resto viene sempre da sé": ennesima alluvione, ennesimi morti, ennesimi alti lai, ennesima deprecazione, ennesimi scaricabarile, ennesime lacrime di coccodrillo. E tutto ricomincia come prima, in attesa della prossima alluvione...
       Nella FINZIONE siamo campioni del mondo. Incontrastati, imbattibili. Nella FUNZIONE..., meglio non parlare. Ma, a quanto pare, a noi piace così.
       Alla prossima catastrofe, allora! Il modello di gestione formale delle medesime è uno dei migliori e più collaudati al mondo. Ci piace talmente tanto esibirlo, con i vari guitti che recitano i loro ruoli, che è proprio per quello che non facciamo nulla sul piano sostanziale. Così siamo sicuri che potremo ripetere all'infinito la (penosa) rappresentazione. Questa è autentica COAZIONE A RIPETERE. Orsù, prepararsi...!!

                          Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento