mercoledì 8 ottobre 2014

La coazione a ripetere


       "Eccoci qua, siamo venuti per niente, perché per niente si va..." L'incipit de "La valigia dell'attore" di De Gregori è perfetto per la prossima manovra di Matteo Renzi, non per il protagonista (mai confondere un guitto con un attore...!), ma perché si tratta di un'ennesima replica di una rappresentazione già vista, un "déjà vu" di un disastroso niente.
       Come qualunque studente di psicologia è in grado di spiegare, con la ormai imminente "manovra" d'autunno siamo di fronte a un classico esempio di "coazione a ripetere": si sa benissimo che un soluzione è profondamente sbagliata, se ne hanno almeno vent'anni di casistica alle spalle, e tuttavia si preferisce affrontare il noto piuttosto che l'ignoto, con un impulso irrefrenabile che è anche palesemente autodistruttivo.
       Nel caso di specie, abbiamo alle spalle una lunghissima serie di "manovre di risanamento dei conti pubblici", tutte uguali, tutte basate su tasse e solo tasse, tutte drammaticamente errate e con effetti tragici, ma, piuttosto che scegliere strade nuove, i nostri governanti preferiscono optare per itinerari già percorsi, con il tipico impulso autodistruttivo della "coazione a ripetere".
       A voler essere precisi, tale autodistruzione riguarda molto più noi che loro..., e però ormai è chiaro che proseguiremo così "usque ad mortem", accelerando progressivamente verso la fine di tutto. Non sono previste inversioni di rotta e noi sappiamo che la "ricetta UE" prevede una sola soluzione: l'eliminazione dell'Italia (dunque di uno scomodo concorrente) dalla scena economica europea. Ormai siamo nel pieno di questo processo e, con la "coazione a ripetere", non torneremo certo indietro. Dunque tasse, tasse, tasse e ancora tasse, e un annuncio "epocale": la ripresa ci sarà nel 2015 o, al più tardi, nel 2016...
       Una volta eravamo un popolo noto per le sue "zingarate", gradevoli o meno che queste fossero. Oggi, per contro, amiamo soprattutto farci prendere per le terga da chi ci governa. 
       Ah, se c'è qualcuno che ritiene che l'accanimento terapeutico abbia mai salvato un malato, grave o meno che fosse, è pregato di rendermene edotto, naturalmente dopo aver consultato un po' di dati sull'andamento dell'economia italiana in questi anni...
      Non spingete! "Scappiamo" verso il baratro anche noi, "liete" vittime sacrificali. Ma Leopold von Sacher-Masoch non era austriaco...?

                      Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento