Ogni volta che si torna in Italia, dall'estero (da molti esteri, "estero vicino" ed "estero lontano"), si prova la stessa sensazione che si provava negli ultimi anni della "Guerra Fredda", quando approdavi in un Paese dell'Europa orientale: una catastrofe in corso. Là crollava il comunismo sovietico, qui si è instaurata la democrazia pauperistico (per noi, non per la casta)-totalitaria. Ma l'atmosfera è la stessa: nessuna speranza, pochi soldi, nessun futuro. Cronaca di una morte annunciata. Invecchiamento globale e immalinconimento globale. Se avessimo delle "vecchie zie", potremmo chiederci se ci salveranno, ma sono morte, sono già morte anche loro. Tuttavia, tutti i regimi sono destinati a finire, ergo...
Piero Visani