Il semplice tweet con cui Donald Trump ha delegittimato la decisione della maggioranza repubblicana del Congresso di continuare nelle vecchie politiche diminuendo i poteri del relativo ufficio etico, esortandola con forza ad occuparsi di questioni ben più serie e urgenti, ha avuto come conseguenza di costringere i deputati repubblicani a modificare rapidamente il loro orientamento, travolti da un'ondata di sdegno popolare. Centinaia di migliaia di messaggi degli elettori si sono riversati sugli eletti, chiedendo loro ragione di tale indicibile comportamento, attento come sempre solo a preservare le ragioni della corruzione interna del sistema e della circonvenzione dell'elettorato.
Di fronte a una reazione del genere, che li metteva a rischio di rielezione (tema a cui i "rappresentanti" del popolo sono sempre infinitamente sensibili...), i membri del Congresso appartenenti al partito repubblicano hanno dovuto fare rapidamente marcia indietro e ritornare sulle loro decisioni. L'ufficio etico NON diventerà meno serio di quanto sia adesso (ha già mandato un certo numero di membri del Congresso in galera...).
La decisione di Trump di delegittimare la sua stessa maggioranza è una deliberata scelta di appello al popolo che non può che essere vista con soddisfazione. Ormai il sistema democratico, perfino negli USA, è talmente delegittimato che basta un modesto accenno alle sue perduranti pratiche di corruttela per suscitare un forte sdegno popolare, tale da intimorire gli eletti.
Quanto a Trump, mi permetterei di consigliargli un forte rafforzamento delle misure di sicurezza della sua persona, oltre a una lettura attenta e quotidiana della biografia di Huey Long perché, se continua così, la fine che lo attende è quella, e solo quella.
Piero Visani