mercoledì 21 ottobre 2015

L' "arroseur arrosé"


       Vedere il primo ministro israeliano costretto a correre a Berlino per avere detto una verità storica, che purtroppo per lui non collima con le esigenze di una consolidata "industria", è uno spasso impagabile.
       C'è da augurarsi che il povero Bengi, dopo aver respinto fermamente le accuse di negazionismo, riesca almeno a scampare la galera tedesca.
       La "costruzione di realtà", come tutte le opere edilizie, è spesso materia complessa e può succedere che da "muratori" (non liberi...) si finisca "murati".

                                Piero Visani