martedì 13 ottobre 2015

Precisazione doverosa


       E' del tutto evidente che, in Italia, gli autoctoni non hanno certo bisogno della sanzione odierna per sentirsi appaiati ai non nazionali. Credo che sia infatti più che evidente la nostra natura di discriminati e di cittadini oggetti di una forma razzistica a nostro carico che solo chi è stolto - o fortemente in malafede - può chiamare "razzismo alla rovescia".
       Non accettiamo questi comodi éscamotages semantici: il razzismo è uno solo ed è a nostro carico. Infatti viviamo in un Paese fortemente razzista a carico di chi NON è delinquente, violatore di tutti i tipi di legge, non allineato con il pensiero unico, non immigrato, non appartenente alla casta, etc., etc.
       Gli esempi si sprecano, a cominciare dal campo fiscale, dove ai nazionali toccano oneri di cui i migranti neppure conoscono - beati loro! - l'esistenza.
       Ma ovviamente occorre prendere atto del fatto che l'autoctono che accetta discriminazioni a proprio carico non ha chiaro il concetto di cittadinanza, ma solo quello di servaggio. E infatti siamo un popolo di servi.

                         Piero Visani