La dark lady non ha necessariamente lo sguardo torbido, può averlo angelico (o angelicato...). Non deve essere necessariamente vestita di nero. Può avere l'aria innocente, ma con un qualcosa, nell'angolo degli occhi, che ti ricorderà sempre che sarà lei - e solo lei - a stabilire dove e come si determinerà il punto di giunzione tra eros e thanatos.
In quanto depositaria dell'eros, sarà lei in genere a condurre il gioco dell'amore; in quando dispensatrice della thanatos, sarà lei a decidere quando sarà venuta la tua ora.
A volte, nel corso di una vita, se ne incontra qualche esemplare: le più terribili sono quelle che lo sono inconsapevolmente, le migliori quelle che lo sono consapevolmente, perché Eros e Thanatos non sono mai ambiti amatoriali.
Anche se non si sopravvive, incontrarne una può essere divertente; se si sopravvive, può essere istruttivo, ma quel che è certo è che le dark ladies consapevoli di esserlo sono pochissime e di altissimo livello. Le altre, al più, sono volonterose aspiranti, che confondono lo stereotipo con la realtà e che non studiano abbastanza la parte per andare, per l'appunto, molto al di là dello stereotipo, che è quello che dovrebbero fare e che raramente sanno fare. E' raro che l'"eterno femminino" trovi adeguate interpreti femminili. La cosa vale anche per molti altri stereotipi di genere, ergo non datemi del maschilista. Semmai, è una questione di classe, di grandissima classe, e in genere se ne trova in giro sempre meno, sommersa da un oceano di patetiche banalità.
Piero Visani