Ennesima puntata della medesima, questa volta relativa al pensionato di Vaprio d'Adda.
La concezione della politica, in Italia, è talmente "alta" per cui si interviene per una sera o due sul tema, per difendersi (Pd) o per lanciare stolidi attacchi (Centrodestra), dopo di che tutto ritorna come prima.
Interventi di lungo periodo, politiche e metapolitiche serie: nulla di nulla.
Si depreca l'orientamento della magistratura, dimenticando che la magistratura, in ogni caso, applica le leggi e che bisognerebbe per l'appunto modificare le leggi, per sperare che si modifichino i comportamenti della magistratura.
Se uno obbietta questo, allora gli si dice che i concorsi li vincono solo quelli di sinistra, e anche questo non è vero, se nel centrodestra non si occupassero solo di sottogoverno e della formazione di modelli (nel senso di cloni) e "modelle" (nel senso di... amo gli eufemismi, talvolta...).
Il problema vero è che non si approfondisce mai nulla, a scuola come nella vita, dove il livello di profondità concettuale è quello tipico dei quiz delle televisioni berlusconiane. Ma, se non si interviene in profondità sulla società, non cambierà mai niente, perché sono le mentalità che debbono cambiare, prima che cambi la politica.
Guardate il Movimento 5 Stelle. Complessivamente, paiono studenti in gita scolastica. Sanno nulla di nulla, tendono a spararle grosse e - OGNI VOLTA CHE SERVE (e qui si dimostra tutto il valore della metapolitica) - su di essi si esercita il "richiamo della foresta sinistroide", cioè della metapolitica in cui sono cresciuti, per cui cominciano a ripetere le solite geremiadi su statalismo, pace, redditi di cittadinanza, etc., etc. Superficiali al punto da neppure rendersi conto che, al vertice del movimento, qualcuno non è proprio così estraneo ai meccanismi della politica e della finanza internazionali...
Ma è frutto della sempiterna capacità di attrazione della cultura dello zapping: approfondimento zero, attenzione costante meno di zero, svolazzi da un tema all'altro come libellule, in modo da essere SEMPRE al punto di partenza: lo zero. Pensare che, su questo sfondo, qualcosa possa cambiare, è assolutamente risibile. Prima deve cambiare la mentalità e occorre lavorare duramente per farlo.
Piero Visani