La morte del generale Patrick Cleburne alla battaglia di Franklin (Tennessee), il 30 novembre 1864. Nato nella contea di Cork (Irlanda) nel 1828, si era trasferito negli Stati Uniti dopo una serie di insuccessi personali.
Piero Visani
Allo scoppio della Guerra Civile (1861), aderì alla Confederazione sudista, dove fece una carriera singolare, da soldato semplice a generale...
Aggressivo, ma anche militarmente assai dotato, si distinse da molti colleghi sudisti per aver compreso con largo anticipo che l'Unione avrebbe vinto la guerra.
Spirito ribelle, propose allora di abolire la schiavitù, liberare tutti i neri e - da uomini liberi - arruolarli nelle file delle armate confederate, togliendo il massimo elemento di propaganda al nemico e consentendo così alla Confederazione di ottenere l'aiuto delle potenze europee, e in particolare della Gran Bretagna.
La sua richiesta ottenne solo un educato silenzio, così come quella di rivendicare a sé il comando degli eserciti confederati operanti all'Ovest.
Costretto a guidare un folle assalto frontale contro gli unionisti nella battaglia di Franklin, da buon irlandese non si tirò indietro, benché fosse prossimo al matrimonio, e trovò una morte da soldato. Insieme a lui restarono sul campo 6.000 confederati, vittime di una totale incapacità di comprendere che gli attacchi frontali di fanteria in ordine chiuso si stavano trasformando in un immane massacro a fronte della potenza difensiva delle armi rigate.
Nessun commento:
Posta un commento