Gli indicatori economici sempre più tragici, la ferma volontà del governo di inasprire sempre e soltanto il carico fiscale (mentre scompaiono i limiti alle "pensioni d'oro"), il pervicace perseguimento di politiche economiche sempre più errate dimostrano che ormai è iniziato il conto alla rovescia e che - per parafrasare un vecchio slogan sindacale degli anni Settanta - "indietro non si torna"!
Ormai, miseria e fallimento ci attendono dietro l'angolo. Non che già non ci attendessero, ma la velocità di caduta sta aumentando e l'unica preoccupazione del governo, giunti a questo punto, non è di intervenire, ma di mascherare la situazione esistente, il che renderà l'urto finale ancora più duro.
I segnali del resto non mancano: non si parla più - come si è fatto per oltre un lustro - di ripresa nell'anno a venire, anzi si parla di prosecuzione della crisi. Siamo al "si salvi chi può!" e, quando a dirlo sarà lo Stato, per molti sarà difficile anche salvare lo stipendio pubblico o la pensioncina cui sono rimasti pervicacemente attaccati, in attesa di tempi migliori.
Non ce ne saranno, di tempi migliori! Buon futuro a tutti! Ci sarà da "divertirsi"!
Piero Visani
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