Ci fu un tempo in cui una signora mi definì - bontà sua - "il più grande ciclotimico che avesse mai conosciuto".
Sul momento, ci rimasi male, non per il giudizio in sé, ma per la grave imprecisione del medesimo, frutto non so se di trascuratezza o di notevole incapacità di analisi. Non ne rimasi certo offeso, ma turbato, come mi accade ogni volta - e succede spesso - mi si scambia per un altro.
Poi, a distanza di anni, ho capito: nell'affermazione di cui sopra, l'accento non doveva (deve...) battere su "ciclotimico", ma su "il più grande...".
Mi sia dunque permesso un sentito ringraziamento a posteriori. Era una lode sperticata e io - stupidamente - non la colsi.
Pongo rimedio ora: grazie per "il più grande", ma "ciclotimico" nemmeno un po'. Io sono una persona terribilmente lucida, che vive in forma del tutto distaccata ciò che ad altri pare che io viva in forma marcatamente emotiva. La chiave di tutto è cogliere tale evidente dissociazione/duplicità.
Gli alti e bassi - se e quando vi sono - potrebbero essere frutto di tutt'altro...
Piero Visani
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