Scrive un amico su Facebook: "25 anni fa il muro di Berlino è caduto dalla parte sbagliata e la Ddr ha invaso l'Europa"- Sorrido, ci rifletto su un attimo e poi scrivo di getto quanto segue:
Ho la sensazione sempre più nitida che sia avvenuto davvero così. In fondo, Angela Merkel potrebbe essere nient'altro che una agente della Stasi. Del resto, l'interesse e la pervicacia con cui si occupa delle "vite degli altri" e si dà da fare per rovinarle, dimostrano che, nella vita di ogni essere umano, i primi venti anni sono determinanti per la sua formazione.
Cresciuta nella DDR, versione prussiana del totalitarismo sovietico (come dire, due volte nel guano...), la signora Merkel pare aver assorbito il "meglio" di entrambi. La sua concezione della libertà è analoga a quella descritta magistralmente da Kubrick nella prima parte di "Full Metal Jacket" e noi ce la stiamo "godendo" tutta. E, sotto il profilo delle libertà individuali, il nuovo film prodotto da Angela si intitola più "Hallo!" che "Goodbye Lenin" e - ahinoi! - pare terribilmente in preda al noto fenomeno dell' "Ostalgie".
Tuttavia, a differenza della protagonista del celebre film di Wolfgang Becker, a lei il "paradiso" della DDR non l'hanno ricostruito i figli per tenerla tranquilla e serena, ma se l'è ricostruito da sola, a nostre spese.
Era cresciuta in uno Stato-caserma, che evidentemente amava, e lo ha allargato all'intera Europa. E la sua vita è diventata - loro malgrado! - "le vite degli altri", che vorrebbero uscire da questi due film, ma ancora non ci riescono, né sanno quando ci riusciranno.
Cresciuta nella DDR, versione prussiana del totalitarismo sovietico (come dire, due volte nel guano...), la signora Merkel pare aver assorbito il "meglio" di entrambi. La sua concezione della libertà è analoga a quella descritta magistralmente da Kubrick nella prima parte di "Full Metal Jacket" e noi ce la stiamo "godendo" tutta. E, sotto il profilo delle libertà individuali, il nuovo film prodotto da Angela si intitola più "Hallo!" che "Goodbye Lenin" e - ahinoi! - pare terribilmente in preda al noto fenomeno dell' "Ostalgie".
Tuttavia, a differenza della protagonista del celebre film di Wolfgang Becker, a lei il "paradiso" della DDR non l'hanno ricostruito i figli per tenerla tranquilla e serena, ma se l'è ricostruito da sola, a nostre spese.
Era cresciuta in uno Stato-caserma, che evidentemente amava, e lo ha allargato all'intera Europa. E la sua vita è diventata - loro malgrado! - "le vite degli altri", che vorrebbero uscire da questi due film, ma ancora non ci riescono, né sanno quando ci riusciranno.
Piero Visani
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