Ci sono giornate in cui la pressione esterna è molto forte, e tutte le cose congiurano (o paiono congiurare...) contro di te. Ma le giornate di "guerra dissimulata" - che è la più terribile e perniciosa forma di guerra asimmetrica - sono anche quelle che meglio ci danno la misura di noi.
Arrivare a sera è come aver com
piuto un percorso di guerra: le ferite sono tante, le delusioni pure.
Tuttavia, una fugace occhiata allo specchio mi dice che anche questa è andata e, siccome sono profondamente convinto che "la guerra sia la madre di tutte le cose", mi concedo un breve "riposo del guerriero" e poi mi preparo a ripartire.
Niente di tutto questo ha senso - lo so bene - ma è quello che ho trovato arrivando in questo mondo, e sarebbe da vigliacchi fuggire.
Una volta di più, non resta che prepararsi allo scontro di domani, ben sapendo che, se questa è quello che chiamano vita, allora "Viva la muerte!". Non c'è nulla di meglio dello scontro - reale o metaforico - per illudersi di essere vivi o per riuscire a trovare "la prima notte di quiete".
Piero Visani
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