Esattamente due anni fa, alle ore antelucane di una livida mattina di febbraio, ricevetti una mail destinata (ma io al momento non lo sapevo) a cambiarmi la vita per i successivi 15 mesi.
Ho raccontato molti aspetti di questa vicenda su queste pagine, e non aggiungerò molto altro, se non che mi chiedo costantemente se si sia trattato di sogno o realtà.
Sono infatti passato, in un lasso di tempo relativamente breve, dall'esaltazione incondizionata alla condanna più totale, anzi alla damnatio memoriae. Per una stessa persona. Singolare, no?
Ho fatto ogni sforzo possibile, per stabilire un dialogo con quella persona, sono arrivato a "surclassare tutti, nel capirla", a formare con lei "una bella coppia", a sentirla dichiarare che mi era vicina, in "tutti i sensi"...
Quando sono nate le prime difficoltà, tra noi, ho mutato varie volte posizionamento, semplicemente per farle capire che tenevo comunque a lei. Nulla di tutto questo mi ha evitato di essere cacciato in malo modo. Una ben triste sorte per chi aveva apprezzato vivamente una singolarità e aveva cercato di porla in sintonia con la propria.
Non mi spiego e credo mai mi spiegherò il trattamento che ho subito. Me ne sto tranquillo nel mio cassonetto della spazzatura, e me ne sono fatto una ragione.
Dirò di più. Resto dell'idea di aver incontrato una persona unica, e di aver cercato di persuaderla che potevo capirla, che potevamo trovare una qualche forma di comunanza e convergenza. Non ho mai capito perché tutto questo mi sia valso solo calcioni e mazzate. Ho subìto, ho reagito, è tutto finito miseramente e malamente. Ma non la considero un'esperienza negativa, tutt'altro. Io ho provato, reiterate volte, a fare quello che ritenevo giusto e a dare prova di infinito rispetto per la volontà e i desiderata altrui. Non è servito a nulla, e va bene così.
Tuttavia, posso dire che è stata un'esperienza divertente, che mi ha fatto conoscere una persona che non mi sarà facile dimenticare. Non rinnego niente di quello che ho detto, scritto o fatto. Mi chiedo solo come sia stato possibile distruggere in maniera così assurda un rapporto privilegiato come il nostro. Avremmo almeno potuto spiegarci, senza cambiare l'esito di una divaricazione.
Io non amo le cose e le persone banali. Dunque dico: una grave ferita, ma un bel ricordo. Poi, ovviamente, show must go on. Ma come siamo strani e in fondo sciocchi noi umani: scocca una scintilla e la spegniamo. Per me, un errore gravissimo.
Piero Visani
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