Il comizio che Beppe Grillo ha tenuto questa sera di fronte a un'affollatissima Piazza San Giovanni, a Roma, mi è parso molto interessante. Fantastico rito collettivo, officiato da un celebrante di classe, ha dimostrato - se mai ce ne fosse bisogno - che "tutto ciò che è fatto per amore è al di là del bene e del male". E l'aria della piazza trasudava di pathos, di partecipazione, di voglia di essere cittadini, non sudditi.
Come negli anni Venti del Novecento, la lista delle malefatte di una classe politica imbelle, falsa, ladra e serva di potentati stranieri sta determinando una rivolta ideale le cui conseguenze possono essere enormi e determinare ripercussioni addirittura a livello europeo, non solo italiano.
Uno straordinario movimento dal basso, palesemente e smaccatamente populista, si appresta a presentare il conto a chi lo ha vessato per quasi un settantennnio e, se per ora pare deciso a farlo in modo incruento, non garantirei a occhi chiusi sul futuro.
Un altro fantastico "pifferaio di Hamelin" è in marcia e - comprensibilmente - tutti lo seguono. Che altro potrebbero fare, del resto? La disperazione è ovunque, un intero sistema economico sta collassando e, con esso, la politica infame che tale sistema, a sua volta infame, ha prodotto. Non resta che il salto nel vuoto, soluzione assolutamente normale e comprensibile quando è chiaro che - tanto - si morirebbe comunque.
Amo il populismo da sempre, intensamente. Non promette di costruire. Neppure gli interessa. Vuole solo distruggere, scientemente e scientificamente distruggere. E' paragonabile alla distruzione di un amore: non si pensa ai futuri amori che verranno (o potranno venire); si pensa a massacrare deliberatamente quello che ci ha tanto deluso, e disilluso. Tuttavia, questa sua volontà di distruzione non è negativa, come comunemente si sostiene, anzi è positiva e catartica. Cerca di distruggere tutto perché sa di doverlo fare, perché è consapevole che si tratta di un atto preliminare cui adempiere.
Non voterò Beppe Grillo. Non potrei farlo. Non partecipo a ludi cartacei in cui il mio voto di persona intelligente e acculturata viene accomunato a quello di un bifolco qualsiasi, senza o con laurea. Detesto il principio egalitario che sta formalmente (molto formalmente...) alla base della democrazia. Odio l'omologazione. Veleggio distante da tutto. Non al di sopra di tutto, distante da tutto.
Tuttavia, auguro al Movimento 5 Stelle le migliori fortune. Difficilmente riuscirà a resistere alle tentazioni dell'istituzionalizzazione (che sono in genere basate su tentativi di corruzione sostenuti da decine di zeri, da esercitare per di più a carico di persone che spesso hanno condotto esistenze assai modeste), ma potrà dare un salutare scossone a un sistema che sta facendo acqua da tutte le parti.
Dal momento che nutro una forte "Sympathy for the devil", dico che qualsiasi battaglia condotta contro i "poteri forti", il capitalismo, il socialismo, la liberaldemocrazia, i grandi potentati economici e finanziari, le lobbies che li sostengono e dirigono, è una battaglia sacrosanta, una lotta benedetta contro l' "Impero del Male" e le sue logiche di sfruttamento. Le multinazionali della povertà, della fiscalità, del dolore, della deprivazione di gioia e vita dalle nostre esistenze possono e debbono essere sconfitte, facendo ricorso a qualunque mezzo, per ritornare ad essere una comunità di destino e, come tali, per ritornare ad essere padroni del nostro destino. Speriamo che, in articulo mortis, questa nostra vecchia Europa abbia un sussulto di vita e lanci la sua straordinaria "rivolta ideale" contro chi la vuole morta, da sempre. Lunga vita alla distruzione creativa! Abbasso ogni forma di deprivazione e rinuncia! Riprendiamoci la nostra sovranità, per tornare ad essere padroni in casa nostra. Ricordiamoci che nulla di ciò che faremo sarà mai tanto abominevole quanto il disegno liberticida ed economicida di cui siamo rimasti vittime! Riprendiamoci le nostre vite! In ogni modo e a qualunque costo!
Piero Visani
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