Milano, zona di Porta Venezia. Colazione in un piccolo ristorante a conduzione familiare, con un amico di una vita. Si parla di tutto un po', si confrontano le nostre più recenti esperienze. Si parla di donne, come spesso succede tra uomini. Donne ignote e donne note. Nel corso della rassegna, il mio amico sbotta: "Ah, quella! Quella ha poco da scherzare, è all'85°!" Il mio sguardo rimane per un attimo interrogativo e il mio amico - sempre rapidissimo nei suoi ragionamenti - sente il dovere di spiegarmi il suo divertente riferimento calcistico: "sì, sai, le mancano cinque minuti al novantesimo, cioè a fine partita. Con un po' di fortuna, possiamo concederle ancora qualche minuto di recupero..., ma poi sarà una ex-professionista" (del calcio, ça va sans dire...).
L'accenno è troppo divertente, icastico e tagliente, come colui che l'ha profferito. Sorrido, ma potrei anche ridere, perché è un riferimento di una precisione chirurgica. Niente danni collaterali. Dritto sull'obiettivo.
Lo guardo nel profondo degli occhi. Tutti e due sappiamo, ma nessuno parla. A che serve, del resto? Tutti i giochi finiscono, e non sempre in gloria... Per nessuno.
Piero Visani
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