Tra i meno giovani, molti ricorderanno la frase che dà il titolo a questo post, una della frasi classiche dell'andreottismo. Una buona parte degli italiani ha sempre creduto e tuttora crede, a tale massima, dimenticando un quesito fondamentale da apporre a commento dell'affermazione di cui sopra: è possibile, in effetti, che tutto si aggiusti, ma per chi?
Nella sfasciatissima Italia di oggi, non c'è dubbio che "tutto si aggiusterà" per la "compagnia del buonismo", quella che ha costruito un sistema di governo che ha speculato bassamente sull'ignoranza e la creduloneria degli italiani e che, nel corso di questi decenni, ha portato miliardi di euro all'estero, nei tanto vituperati (in patria, ma solo in patria...) paradisi fiscali, quelli che sono ancora accessibili a chi non vive - come tocca invece a noi tapini - negli inferni fiscali.
Tutto si aggiusterà pure per i politici ladroni, quelli che esercitando funzioni di governo, si sono costituiti fortune personali da decine e anche centinaia di milioni di euro.
Per costoro, la celebre frase andreottiana è assolutamente corretta. Ma per noi, cosa si aggiusterà, per noi? Per noi cornuti e mazziati da qualsiasi governo degli ultimi decenni, di centrosinistra o di centrodestra che fosse, tutti uguali, tutti impegnati a rubare e a tassare, tutti impegnati a dire le stesse cose, perché - tra moderati berlusconiani e moderati renziani e pre-renziani - le metapolitiche sono sempre state le medesime, prima ancora che le politiche. Tutti impegnati a mandare a fondo questo infelice Paese per totale incapacità di comprenderne le dinamiche, oppure - tesi a me più cara - perché le hanno capite troppo bene e sanno che cercare di "smontarle" significherebbe, per chiunque le tentasse davvero, crearsi con le proprie mani il più drammatico dei destini politici.
Tuttavia, credo che ormai l'italiano medio l'abbia compreso: alla fine, se sei un cittadino qualunque, nulla si aggiusta. Vai a fondo e basta. Come stiamo andando da tempo e come sempre più andremo noi. Anche i sistemi più consolidati, quando le loro interne contraddizioni arrivano ad esplosione, collassano: "Buena muerte a todos!"
Piero Visani