martedì 7 luglio 2015

Sul concetto di "normalità"


       Per i fautori della demonìa dell'economia, per quelli che si svegliano la mattina consultando Borse e mercati, per quelli che hanno una calcolatrice al posto del cuore e - come Mastro Don Gesualdo - si interessano solo alla "roba", gli oltre 10.000 morti suicidi greci di questi anni non dicono niente. Saranno stati dei deboli, o dei poveri (e le due categorie, nelle loro menti, ovviamente si sovrappongono).

       Gli Spartani alle Termopili erano solo 300, e morirono tutti (non suicidi...), ma, se si è legittimamente fautori dei moderni Persiani, occorrerebbe avere il coraggio di dirlo.
       Non c'è nulla di male nell'accettazione dell'esistente. E' una semplice conferma della celebre affermazione goethiana, vale a dire: "chiamo classico il sano e romantico il malato".
       Per costoro, tutto ciò che è "romantico", cioè non è inseribile in una calcolatrice, diventa un fattore di turbativa, mentre il resto è normale, anzi è classico: un Paese europeo trasformato in una nazione del Quarto Mondo, è colpa della scarsa propensione dei Greci al lavoro, delle troppe pensioni, della carente produttività. Tutto vero, innegabilmente, ma spendere qualche parolina su quelle classi dirigenti elleniche e su chi, sempre appartenendo ai medesimi partiti democristiani, liberal-conservatori e socialisti, li ha favoriti e aiutati da Bruxelles, è forse chiedere troppo... Neppure a quelli la produttività interessava alcunché; semmai interessava loro distribuire - esattamente come in Italia - uno "stipendio di cittadinanza" per fare poco ma garantire il voto ai potenti in carica.
      L'accettazione dell'esistente è legittima, ma è una brutta bestia, perché non produce verità e la verità, per contro, è sempre rivoluzionaria, in quanto "muta i rapporti di forza nella visione della realtà".
      L'accettazione dell'esistente è una forma "ragionevole" di accettazione di tali rapporti. Ma voi avete mai conosciuto una classe dirigente, una sola, che abbia deciso di suicidarsi con le proprie mani? Se ciò fosse possibile, sarebbe facile cercare di produrre, all'interno della medesima, i circa 10.000 suicidi ellenici per disperazione di questi ultimi anni. Ma - di nuovo - voi avete mai visto una classe dirigente disperata? Ecco, a me renderla tale pare un sano e interessante programma politico.

                                Piero Visani