La bottiglia volata sul palco nel corso della penosa trasmissione di Gianni Riotta dovrebbe ricordarci solo una cosa: che, se è vero - come recita un antico adagio - che chi semina vento raccoglie tempesta, pensate un po' cosa potrà mai raccogliere chi semina dolore, ingiustizia, disuguaglianza, iniquità, sofferenza, e chi dice pure che è il migliore dei mondi possibili.
Non occorre aver letto saggi sociologici per constatare di persona il livello altissimo di tensione, insoddisfazione, frustrazione e violenza presenti nella società italiana, livello che fa scoppiare risse e alterchi per futilissimi motivi, che un tempo si sarebbero risolti con un sorriso e qualche scusa formale.
Siamo sottoposti da tempo a una pioggia di fattori di distruzione di ogni forma di coesione sociale, di forte repressione e di deliberata soppressione di ogni forma di giustizia e diritto che si accompagna - suprema ironia! - a tirate buoniste che contrastano radicalmente con ciò che ciascun cittadino non appartenente alla "casta" deve subire ogni giorno.
Se qualcuno pensa che finirà bene, sta sbagliando i propri calcoli. E non parlo di vinti o vincitori, parlo del fatto che non finirà bene. E' molto diverso.
Piero Visani