Ci hanno spaccato l'anima per decenni, in Europa, sulla questione del rapporto tra guerra e morte, e ancora ce la spaccano adesso, perché scrivere ovvietà "gradite" sul tema porta facilmente in cattedra.
Attendo qualche "ardito" che scriva qualcosa di accademico sul rapporto tra morte e pace: morte da disperazione per mancanza di qualsivoglia futuro e pace dei cimiteri del capitalismo finanziario.
Ovviamente nessuno scriverà niente. Non si va in cattedra, a disturbare i manovratori...
Piero Visani