giovedì 7 marzo 2013

Consigli d'amica

      In un celebre locale storico della mia città, mi do appuntamento con una vecchia amica. Siamo stati amanti, per un periodo neppure troppo breve, e tutto - per una volta - si è svolto nel migliore dei modi. Ci siamo dati reciprocamente gioia e abbiamo fatto anche parecchie cose carine insieme. Fin dall'inizio, non solo sapevamo di non avere un futuro insieme, ma non volevamo neppure averlo. Cercavamo un po' di piacere nel presente, e inoltre avevamo una singolare affinità di gusti e disgusti.
       E' una donna sposata, con figli. Quella che si definisce, con espressione orrenda, "una donna realizzata". In realtà, è soprattutto una donna curiosa, intelligente, brillante, non bella, ma piena di una sua personale malia, che le conferisce fascino e imperscrutabilità.
       E' da un po' che non ci vediamo. C'è sempre grande tenerezza fra ex-amanti, specie quando il loro rapporto si è concluso di comune accordo, senza lacerazioni, ma per una scelta condivisa. Possiamo quindi permetterci tutto, perché, essendo passati attraverso, non ci siamo fermati prima ma siamo andati oltre, consapevolmente oltre. Abbiamo sperimentato tutto. Non abbiamo zone di non detto o di inesplorato. Abbiamo conosciuto tutte le gioie che un uomo e una donna possano provare insieme. E siccome siamo persone mature, sapevamo fin dall'inizio che nessuno avrebbe rotto i propri rapporti di vita o che saremmo fuggiti insieme.
      Da tempo, siamo una coppia complice. Non c'è più nulla tra noi, tanto meno sesso, ma ci scambiamo mail, ci raccontiamo piccoli segreti, storie di vita, esperienze. Resta una profonda tenerezza, ma che sappiamo gestire al meglio.
      Mi dice che mi vede bene, in ripresa dopo i problemi della seconda metà del 2012, ma - aggiunge - "non ti preoccupare, resti imperscrutabile. Io colgo alcune sfumature perché ti conosco molto bene, ma da fuori nessuno le vede".
      E' un bel rapporto, un fantastico rapporto. Privo di recriminazioni, repressioni, rinunce. Consapevole, completo, maturo. Le nostre vite non si sono incontrate ad infinito e forse neppure lo dovevano, ma si sono incontrate in certi momenti, ed è stato assai bello. Ne siamo entrambi consapevoli e questo ci lega, molto. Così come ci lega una certa affinità caratteriale e "filosofica" di fondo.
      "Devi smettere di buttarti via" - mi consiglia. "Dovresti essere più ponderato nel dare. Valutare di più, valutare meglio. Non buttare sempre il cuore oltre l'ostacolo. Ma è l'essenza del tuo fascino: sei un sempiterno ragazzo. Pieno degli ardori e degli entusiasmi di un ragazzo. E - se dovessi riservarmi un commento personale - ti direi: 'continua così'". Poi aggiunge: "non avere mai paura di dare. E' sempre meglio che prendere. E, se avessi voluto solo prendere, non ci saremmo mai incontrati...".
      Ha ragione, ma non è il caso di entrare nei dettagli. Chiacchieriamo per più di un'ora. Mi dà forza, mi trasmette sicurezza. Mi dice - e anche se è un complimento non veritiero, fa sempre piacere: "dai, non sei solo e sempre un eterno ragazzo, lo sembri pure, fisicamente ed esteticamente!".
     Come sempre, le sono grato. E' una donna fantastica, l'esatto contrario di una donna castrante. Una donna accogliente, capace di esercitare e sviluppare un enorme potere femminino, quello che fa degli uomini ciò che vuole, ma non li lascia frustrati, bensì arricchiti da un'esperienza rara e coinvolgente. La aiuta, forse, il suo volare alto, il suo distacco dalle cose del mondo, la sua classe innata e nonchalante.
      E' una fortuna conoscere una donna così. "Dovremmo vederci più spesso", le dico. "Abbiamo avuto il nostro tempo" - mi risponde - "centelliniamo i nostri ricordi. Altrimenti ci sentiremo vecchi. Ma segui i miei consigli". Quali, preferisco non dirlo...

                     Piero Visani

Nessun commento:

Posta un commento