Sì, lo so, sono un "cuore selvaggio". Molto cuore e ancora più "selvaggio". Non credo di avere alcunché di un personaggio lynchiano, ma i suoi film, a cavallo tra stili ed evocazioni diversissime, con continui ammiccamenti allo spettatore, "sopra le righe" in quanto "dentro le righe", mi piacciono molto e Wild at Heart è tra i miei preferiti.
Un "cuore selvaggio" come il mio sopporta poco le prese in giro, i giochetti di società, le fregaturine approfittando che sei puro di cuore. Non essendo io particolarmente amante delle buone maniere, quando false e stucchevoli, difficilmente mi adeguo alle ipocrisie, all'accettare il fatto compiuto perché è nel mio interesse, alle porcheriuole nelle quali perdi la faccia ma guadagni un po' di soldi (pochi o tanti che siano, non me ne può importare di meno).
Come gli affezionati lettori di questo blog certo ricorderanno, messo di fronte all'esigenza di accettare una situazione come piaceva ad altri, ma non garbava affatto a me, ho mandato tutto all'aria, con "serena allegria", distruggendo sui due piedi quello che mi si voleva imporre con i soliti giochetti altoborghesi. Avevo di fronte a me un futuro da socio "cornuto e mazziato", cui dedicare "sane" occhiate di compatimento ogni volta che fosse capitato a tiro; un bel ruolo da "amico eunuco", che avrebbe sanzionato in eterno la perdita della mia virilità e del rispetto per me stesso. Ci ho riflettuto su anche troppo, e poi ho mandato tutto allegramente all'aria. I giochetti di società fateli con altri.
Poi però è iniziata la Fase 2, perché sì, può capitare di essere preso in giro, per non dirla con termini volgari, ma poi è tempo di farsi attivamente le proprie ragioni, o sbaglio?
Non ho desideri di vendetta. Più che altro, essendo stato omologato, ho l'esigenza di dimostrare di essere molto diverso e molto migliore da quello che sono stato valutato. Ed è quello che sto facendo da mesi. Ho ripreso in mano la società, l'ho rivoltata come un calzino, ho aggregato nuovi soci e nuovi partner, tutti validissimi e di comprovata serietà, ed ora è tempo di passare all'offensiva, di far vedere chi sono, chi siamo.
E' vero - come scrive il grande Carl von Clausewitz nel suo Vom Kriege, il classico dei classici sull'arte della guerra - che "l'offensiva si esaurisce progredendo". Ma la mia offensiva - qui sta il bello - ancora non è iniziata. Inizierà a breve, con un'incursione in profondità in partibus infidelium. Non è mai troppo "sano" scherzare con me. Sto contando i giorni... Mi limiterò a far vedere chi sono, e come sono. E andrò a prendermi il mio spazio vitale, il mio irrinunciabile Lebensraum, proprio là dove devo e voglio. E vedremo se davvero sarò uguale agli altri, se mi sarò meritato l'omologazione, o se sarò capace di segnare profonde differenze, a mio vantaggio. Lo vedremo.
Piero Visani
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