E' divertente notare come alcuni parlamentari "grillini", manifestando insofferenza per talune decisioni del loro leader, diano prova di credere davvero che quello di cui fanno parte sia un movimento libertario. Stupiscono la straordinaria ingenuità e la totale insipienza di gente che è parte attiva di un movimento populista e palesemente totalitario, e neppure se ne accorge.
Chi scrive guarda con interesse al Movimento 5 Stelle e allo straordinario laboratorio politico cui ha dato vita, il quale, per altro, altro non è che la versione (vogliamo chiamarla "Politica 3.0"...?) ammodernata, riveduta e corretta del populismo totalitario:
- incontrastato "principio del Capo" (in tedesco si dice Führerprinzip...);
- rottura totale con la realtà politica esistente;
- sottoposizione al popolo di ricette semplici e salvifiche.
Questi giovani volonterosi forse non hanno ben compreso ciò di cui sono parte (e qui va criticata la loro totale sprovvedutezza culturale e storica), per cui vorrebbero far giocare sul piano della democrazia parlamentare un movimento che è totalmente e intrinsecamente rivoluzionario. Paiono non rendersi conto che, se Grillo e Casaleggio decidessero di "parlamentizzarlo", il movimento esaurirebbe la sua carica di rinnovamento nel giro di pochi mesi.
E' strano come nessuno si sia soffermato granché sul fatto che siamo in presenza di un movimento che sfrutta alcune componenti marcatamente valorizzate dalla Rete, come l'emotività e l'empatia, e che tali componenti ne abbiano fortemente accresciuto la possibilità di riscuotere consenso. Grillo - e questo il "padre-padrone" del Movimento lo sa benissimo, poiché è un politico astuto - è l'esatto contrario dell'algore tecnicistico di Rigor Montis, il Gauleiter italiano della Germania merkeliana e dei "pescecani" dell'avida burocrazia dell'UE, delle banche, dei "poteri forti" e dell'usura antiumana.
Grillo non fa quadrare i conti - cosa che, effettivamente, può interessare solo ai ragionieri - Grillo offre una speranza a una Nazione che non l'ha più. Ecco la dimensione empatica, ecco la cifra comunicativa che intercetta il sentimento collettivo di un'Italia che non riesce ad arrivare più non alla fine ma nemmeno alla metà del mese..., e che vale ancora di più, ed è più forte, quando è condita dall'invettiva, dall'insulto, dalla rabbia che percorre i cuori di tutti noi contro chi ha rovinato le nostre vite, verso i quali - gli interessati paiono incredibilmente non rendersene conto - potrebbero prima o poi (più prima che poi) innescarsi anche forme di violenza.
Non esistono - lo sappiamo bene - soluzioni semplici a problemi complessi, ma un movimento che dia speranza è, in un Paese devastato come il nostro, un formidabile viatico di rinnovamento politico. E qualche cretinetti "grillino" vorrebbe fare il suo ingresso in pompa magna nella democrazia parlamentare... Quale ingenuità! Possibile, ragazzi, che non vi siate ancora resi conto che siete lì per distruggerla, questa democrazia parlamentare, e che proprio per questo un terzo degli italiani vi ha votato...
Connettersi mentalmente e politicamente, prego, non solo "on line"...
Piero Visani
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