Nel corso di uno degli incontri di ieri a Milano, tutti svoltisi con soggetti stranieri, ho notato che, quanto meno tra gli europei, l'ostilità contro politici inetti, fisco vampiresco e banche usuraie sta diventando un dato culturale condiviso, che accomuna tutte le persone cui sia rimasto un barlume di intelligenza. In ogni Paese, mentre le ore di lavoro di coloro che cercano di resistere a questa deriva disastrosa si stanno moltiplicando - con una delle persone incontrate ieri mi misi in contatto addirittura la mattina di Capodanno (!) ed entrambi non eravamo davanti al computer a smaltire una sbornia, ma a cercare di sopravvivere - cresce altresì una collera profonda contro coloro che, per i loro sporchissimi interessi e per i loro elevatissimi stipendi, non solo ci hanno privato di qualsiasi qualità della vita, ma ci hanno trasformato in macchine da lavoro.
La nuova condizione di gran parte degli europei è infatti puramente servile. Siamo tutti prestatori di corvées gratuite, come ai tempi dell'Ancien Régime. Oppure, se le nostre prestazioni sono remunerate, sembrano tali, ma tali non sono, in quanto su di esse gravano prelievi fiscali di dimensioni assurde, tanto sono esorbitanti.
Però - e questo è il dato consolatorio - l'impoverimento delle vite dei singoli sta facendo lievitare una collera fredda, che, siccome questa deriva continuerà e anzi si accentuerà, nel senso che le nostre vite saranno sempre più povere e disastrate, presto si trasformerà in una collera calda. Oggi è ancora presto, perché siamo semplicemente a livelli di disagio, quanto meno tra coloro che, per capacità intellettuali, economiche e relazionali possono essere considerati appartenenti alla borghesia. Ma - e qui sta il punto - ogni giorno decine di migliaia di persone vengono espulse dalla condizione borghese e spinte verso uno status proletario che, con il tempo, potrebbe palesemente trasformarsi in una condizione di lumpenproletariato.
La Storia - che ovviamente i nostri orrendi governanti certo non conoscono - insegna che le grandi rivoluzioni le fanno le borghesie, non certo i proletari. Questi ultimi, al massimo, sono strumenti nelle mani delle classi borghesi. E gli anticorpi borghesi stanno lievitando, li vedo distintamente lievitare. Quando - e non manca molto - la borghesia europea non avrà nulla da perdere, se non che le catene che la avvincono, sarà il momento in cui gli anticorpi si metteranno in azione. Non so se io sarò in grado di vedere quella splendida alba, ma certo la vedrà mio figlio. Sto cercando di fargli capire che cosa dovrà fare e come dovrà continuare la nostra tradizione ideale e familiare. Poiché non siamo stati oggetto di grande pietà, fino ad oggi, non ci sentiremo certo tenuti a darne a nostra volta prova, non è vero?
Piero Visani
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