Quand'ero adolescente e poi giovane (1964-1980, all'incirca), mi sorprendevo a sognare come sarebbe potuto essere il mondo senza il comunismo, e non riuscivo nemmeno a immaginarmelo. Poi l'ho visto, e non so neppure se la visione mi ha confortato davvero.
Oggi ripeto il giochetto, sperando che, per la proprietà transitiva, qualcuno dei miei discendenti possa vedere come sarà il mondo senza la liberaldemocrazia capitalista. Chissà mai che...
Di quest'ultima, mi fanno ribrezzo solo etica ed estetica, nell'ordine, più l'inveterato amore per l'ipocrisia, quella che la porta a vedere i suoi crimini sempre MENO GRAVI di quelli altrui. Io amo molto le assunzioni di responsabilità, quali che siano; i comportamenti beatamente autoassolutori, specie quando grondano di molte lacrime e di molto sangue, non li sopporto. E trovo francamente verminoso pensare che uccidere un individuo in 60-70 anni, possibilmente facendogli maturare un bel cancro, sia un comportamento meno omicida che piazzargli una bella pallottola in mezzo alla fronte in tempo reale. Sono due tecniche di omicidio diverse, non una differenza etico-sostanziale di tipo comportamentale. La seconda è sicuramente più raffinata, rispetto alla prima, ma è forse meno omicida...?
Piero Visani