Sono il rappresentante dei ceti medi impoveriti europei. Un tempo, qualche divertimento (con relativa immissione in circolazione di denaro) potevo ancora permettermelo: un viaggetto, una vacanzina, un abito nuovo, un regalo alla consorte. Poi è arrivata la severità teutonica dell'Eurolager e, con essa, le cartelle di questo e quell'altro; le raccomandate, le "esortazioni" poco amichevoli a "mettersi in regola", il tutto accompagnato da un crollo verticale della domanda e del mercato.
Per anni, come figura politica non sono esistito. Ero solo il classico underdog, quello che le classi dirigenti sperano che si suicidi in fretta, in modo da cogliere i due classici piccioni con una fava: toglierselo fisicamente di mezzo ed eliminare un problema politico-sociale.
Dopo la Brexit e qualche altro risultato elettorale più o meno analogo, dapprima sono stato giudicato come un "ignorante contadinotto del Derbyshire". A quel punto, ho mandato un po' in giro il mio curriculum e, siccome stracciava anche quello della quasi totalità dei ministri del presente governo, si è cambiato un po' registro, nei confronti miei e di quelli come me. Siamo diventati i "ceti medi europei impoveriti". Non una parola, ovviamente, su come abbiamo fatto ad impoverirci e, in particolare, se sia stato frutto della dabbenaggine nostra o della follia del ceto politico-burocratico europeo, ma siamo diventati un problema.
Perché siamo diventati un problema? Perché hanno scoperto che li potremmo mandare a casa. Personalmente - essendo io una persona terribilmente vendicativa - non mi accontenterei minimamente di questo, ma a loro anche questa prospettiva minimale fa comunque paura, e li comprendo: è dura pensare di perdere stipendi da almeno 20.000 euro mese, più fringe benefits vari, più prebende derivanti da varie rendite di posizione.
Ora sono tutti preoccupati per me e per quelli come me: come mai il ceto medio si è impoverito? Come cercare di tirarlo un po' su o comunque di fargli accettare questa terribile realtà? Come costringere non solo i nostri figli - con varie lauree e master - ad emigrare per andare a fare i lavapiatti, mentre il fratello di un ministro è docente universitario senza nemmeno avere una laurea magistrale e un dottorato di ricerca?
Sono tutti preoccupati e vorrebbero recuperarmi, in qualche modo, a una vita e a un orizzonte democratico, quello che sorridendo - ma con l'infinita classe che è propria dei detentori di un "pensiero naturalmente superiore", denso di stile e privo di asprezze - mi ha condannato alla povertà e allo schiavismo. Vedremo: ci sarà da divertirsi. Ora non è più il fisco "nemico" a cercarmi. E' il fisco "amico". Io avrei sperato che non mi cercasse più, ma sarebbe stato pretendere troppo. Ora continua a cercarmi, ma en amitié. Sto valutando con attenzione tutti i tipi di risposte che si possono dare, nel medesimo spirito e nella medesima logica, tipo lo scusarsi per i "danni collaterali" inflitti. Dopo tutto, lo fanno gli americani e sono pure molto stimati, per quello. Vuoi vedere che anche io, se solo divento un po' "buono", potrei ambire a tanto...? Adoro i democrats, senza il loro little help, non avrei mai potuto guardare fino in fondo alle oscenità e alle ipocrisie della vita. Grazie, grazie di cuore!
Piero Visani