lunedì 11 luglio 2016

Tutti mi cercano, tutti mi vogliono...!

       Sono il rappresentante dei ceti medi impoveriti europei. Un tempo, qualche divertimento (con relativa immissione in circolazione di denaro) potevo ancora permettermelo: un viaggetto, una vacanzina, un abito nuovo, un regalo alla consorte. Poi è arrivata la severità teutonica dell'Eurolager e, con essa, le cartelle di questo e quell'altro; le raccomandate, le "esortazioni" poco amichevoli a "mettersi in regola", il tutto accompagnato da un crollo verticale della domanda e del mercato.
       Per anni, come figura politica non sono esistito. Ero solo il classico underdog, quello che le classi dirigenti sperano che si suicidi in fretta, in modo da cogliere i due classici piccioni con una fava: toglierselo fisicamente di mezzo ed eliminare un problema politico-sociale.
        Dopo la Brexit e qualche altro risultato elettorale più o meno analogo, dapprima sono stato giudicato come un "ignorante contadinotto del Derbyshire". A quel punto, ho mandato un po' in giro il mio curriculum e, siccome stracciava anche quello della quasi totalità dei ministri del presente governo, si è cambiato un po' registro, nei confronti miei e di quelli come me. Siamo diventati i "ceti medi europei impoveriti". Non una parola, ovviamente, su come abbiamo fatto ad impoverirci e, in particolare, se sia stato frutto della dabbenaggine nostra o della follia del ceto politico-burocratico europeo, ma siamo diventati un problema.
       Perché siamo diventati un problema? Perché hanno scoperto che li potremmo mandare a casa. Personalmente - essendo io una persona terribilmente vendicativa - non mi accontenterei minimamente di questo, ma a loro anche questa prospettiva minimale fa comunque paura, e li comprendo: è dura pensare di perdere stipendi da almeno 20.000 euro mese, più fringe benefits vari, più prebende derivanti da varie rendite di posizione.
       Ora sono tutti preoccupati per me e per quelli come me: come mai il ceto medio si è impoverito? Come cercare di tirarlo un po' su o comunque di fargli accettare questa terribile realtà? Come costringere non solo i nostri figli - con varie lauree e master - ad emigrare per andare a fare i lavapiatti, mentre il fratello di un ministro è docente universitario senza nemmeno avere una laurea magistrale e un dottorato di ricerca?
       Sono tutti preoccupati e vorrebbero recuperarmi, in qualche modo, a una vita e a un orizzonte democratico, quello che sorridendo - ma con l'infinita classe che è propria dei detentori di un "pensiero naturalmente superiore", denso di stile e privo di asprezze - mi ha condannato alla povertà e allo schiavismo. Vedremo: ci sarà da divertirsi. Ora non è più il fisco "nemico" a cercarmi. E' il fisco "amico". Io avrei sperato che non mi cercasse più, ma sarebbe stato pretendere troppo. Ora continua a cercarmi, ma en amitié. Sto valutando con attenzione tutti i tipi di risposte che si possono dare, nel medesimo spirito e nella medesima logica, tipo lo scusarsi per i "danni collaterali" inflitti. Dopo tutto, lo fanno gli americani e sono pure molto stimati, per quello. Vuoi vedere che anche io, se solo divento un po' "buono", potrei ambire a tanto...? Adoro i democrats, senza il loro little help, non avrei mai potuto guardare fino in fondo alle oscenità e alle ipocrisie della vita. Grazie, grazie di cuore!

                                             Piero Visani