martedì 2 aprile 2013

Paolo Di Canio

      Trovo francamente risibile la levata di scudi che c'è stata contro Paolo Di Canio, neo-allenatore del Sunderland, squadra di calcio inglese di Premier League, accusato di simpatie fasciste. Non nego che Di Canio si sia reso protagonista, in passato, di qualche episodio un po' sopra le righe, ma le idee politiche di una persona, quali che siano, non hanno e non possono avere influenza sul suo lavoro.
       Aggiungo una piccola notazione: gli italiani devono cessare, una volta per tutte, di pensare che l'Italia dell'8 settembre, da Badoglio all'attuale scellerata gestione del caso dei marò, sia in qualche modo apprezzata all'estero. E' esattamente il contrario. Di Canio può non essere gradito a molti britannici, ma posso garantire - e le mie nutrite frequentazioni scozzesi mi consentono di affermarlo a buon diritto - che Oltremanica è stimato, come uomo tutto d'un pezzo. Con le sue idee, gradite o meno che possano risultare, ma uomo, non banderuola che si agita al vento delle opportunità del momento, avendo come unico principio ispiratore l'interesse.
       E' un italiano molto atipico, Paolo Di Canio, ha la schiena diritta. Lo so che è proprio quello che dà fastidio. Lo sento "fratello in spirito". Anche lui infame sempre, pentito mai!


                Piero Visani

                   

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