domenica 21 aprile 2013

Da dove vengo

     Quando la vita di una persona ha iniziato, per ragioni anagrafiche, la discesa verso il traguardo finale, non credo sia anodino interrogarsi sulle proprie radici, chiedersi se siano state buone, se si sia stati in grado di rispettarle ed onorarle, e di mostrarsi all'altezza delle medesime.
      L'altro giorno, per caso, mi è capitato sotto gli occhi, su Youtube, un frammento tratto dal film di John Ford "Soldati a cavallo" (Horse Soldiers, nella versione originale del 1959). Non ricordo quando arrivò in Italia, ma suppongo nel 1960 o giù di lì, dunque quando avevo circa 10 anni o poco più.
      Credo di avere visto tutti i film di John Ford, che hanno influito moltissimo - come tutta la filmografia patriottica americana - sulla mia particolare visione della vita: il gusto per l'onore, l'amore per la bandiera, l'importanza del tener fede alla parola data, l'estetica della guerra e del beau geste.
       Nel film, vengono sapientemente mescolati episodi storici diversi, con qualche salto cronologico, che peraltro risulta ininfluente rispetto alla bellezza complessiva dell'opera. L'incursione in profondità della cavalleria unionista, ricordata nel film, avvenne infatti nel 1863, durante la Guerra civile americana, nell'area di Vicksburg (Mississippi), ma la parte che ha colpito in profondità il mio animo di bambino, al punto da impormi, a partire da quel momento in avanti, di essere sempre così, come quei cadetti-adolescenti lanciati con le bandiere al vento contro la cavalleria unionista, piccoli Davide coraggiosi (e incoscienti...) contro qualche Golia di turno, è quella in cui Ford, con estrema maestria narrativa, ricorda un episodio vero, non del 1863 ma del 15 maggio 1864, la battaglia di New Market (Virginia), quando i 258 cadetti del mitico Virginia Military Institute (VMI) vennero realmente allertati in tutta fretta e lanciati in combattimento contro le forze unioniste avanzanti. Non si trattò di una scelta facile, per il comandante confederato, gen. Breckinridge, rimpolpare le sue scarse truppe chiamando in soccorso i cadetti del prestigioso istituto militare virginiano, ma la situazione era talmente disperata da richiedere anche l'apporto di sangue giovane, giovanissimo (l'età media dei cadetti era di 17 anni), per salvare le sorti declinanti del Sud.
      La battaglia di New Market fu un successo per il Sud, uno degli ultimi della sua breve ma fulgida storia, e i cadetti del VMI lasciarono sul campo 10 morti e 47 feriti. Anni fa, nel corso di uno splendido "viaggio della memoria" in Virginia, passai a poche decine di chilometri da New Market, dove la battaglia è ricordata da musei e riprodotta annualmente da re-enactors, e ancora oggi mi dispiace di non aver visitato anche quel campo dell'onore.
       In "Soldati a cavallo", Ford ricorda con sapienza registica e straordinaria partecipazione empatica quell'episodio, abbassando l'età dei cadetti e trasformando uno scontro cruento in una vicenda ironico-mitica e incruenta, ma l'indicazione, per un cuore di bambino come il mio (nel 1960 e oggi...), era ed è chiara: "segui sempre la via dell'onore". 
       Mi è gradito riproporre quello spezzone ai lettori del blog. E' troppo bello.

          Piero Visani
      

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