Tra i tanti mali che mi sono caduti addosso, in questo periodo per me non facilissimo, devo confessare che almeno uno è stato positivo: è cresciuta all'estremo la mia creatività. Ero già abbastanza dotato in termini di sensibilità e percezione, ma non sempre le esprimevo al meglio. Ora, per contro, la mia creatività è al massimo e la sto utilizzando su vari versanti. Purtroppo, sono sempre un po' rattristato dalla difficoltà a incontrare persone che abbiano, ai miei occhi, un minimo di valore, ma al relativo isolamento che ne consegue cerco di supplire con una rinnovata creatività.
Dopo tutto, essendo io persona sgradevole, noiosa, grafomane, e chi più ne ha più ne metta, non mi resta altro da fare che ripiegarmi su me stesso e parlare con me, visto che non mi è dato fare nulla di meglio. Poi ovviamente un po' mi sostengono il lavoro, che è tanto, e la mia autostima, che non è poca. Cerco soprattutto di mantenere ferma la barra del timone, di perseguire obiettivi specifici, di sviluppare le mie politiche. Vedo che il lavoro cresce, sia sotto il profilo quantitativo sia sotto quello qualitativo, e mi auguro di potermi salvare, in qualche modo. Penso che a breve scriverò qualcosa di mio, di totalmente mio, e probabilmente sarà la cosa migliore che potrò fare. Disegnare un profilo di quel che sono e descrivere spezzoni di mondo che ho incontrato. Mi divertirò. Sono stato fortunato, in tal senso. Posso raccontare di esperienze di vita e di personaggi non tutti e non sempre banali. Sarà un simpatico modo di ricordare quel che è stato e di prepararsi a quel che sarà.
Vengo da esperienze anche sgradevoli, ma ci vuole altro per smorzare la mia volontà di vivere. Nel frattempo, scrivo in due giorni quel che prima riuscivo a fare in tre. E anche questo è un bel vantaggio.
Piero Visani
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