venerdì 26 aprile 2013

Esegesi del testo

      A volte, nella vita, ci sono cose piccole che assomigliano a cose grandi, e viceversa. Pensate a cosa potrebbe succedere se uno accostasse talune proprie vicende personali a una nota canzone di Guccini, parafrasandola con qualche ritocco ad hoc qua e là:
 
"son morto che [non] ero [più] bambino,
son morto con altri cento [ma bastano cento, secondo me sono molti di più, vista l'età della protagonista femminile (?)]
passato per un camino [non c'entra niente, ma so che fa incazzare, e molto, e dunque lo cito]
e adesso sono nel vento [sarà vento di mare...?]
 
nel vento, tante persone [stanti i precedenti di cui sopra, direi proprio di sì...]
ma un solo grande silenzio [quello che sempre cade sui piccoli truffatori, quando li cogli con le mani nel sacco],
è strano, non riesco ancora a sorridere qui nel vento [io invece a sorridere comincio e passo alle prese per i fondelli di secondo livello, quelle ricche anche di contenuto "etnico", perché non ho proprio paura di niente, io].
 
Tanto le dovevo per reciproca correttezza.
 
                          Piero Visani

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