giovedì 18 aprile 2013

L'insostenibile leggerezza del (non) essere

      Lo so. I miei problemi sono tutti lì. Per mia sfortuna, non sono nato superficiale. Non prendo tutto quello che mi viene detto al suo valore facciale; ovviamente anch'io faccio la tara, ma non amo gli inganni. Non ne capisco nemmeno la ragione, per altro, specie quando i vantaggi da ritrarre sono modesti, o minimi.
      Dietro consiglio di una mia amica psicologa, mi sto costruendo le mie "oasi nel deserto". In verità, avevo già cominciato a farlo da me, ma, a fronte di gravi disillusioni, la mia amica mi ha consigliato di elevare - e di molto! - il livello di precauzioni da prendere.
      Sto seguendo i di lei consigli, ma naturalmente mi chiedo: e nei tragitti tra un'oasi e l'altra, che devo fare? Per ora, le mie risposte variano: un po' mi affido all'impegno lavorativo, un po' al narcisismo, un po' - forse sempre di più - alla solitudine.
       Forse ho capito perché, d'istinto, preferisco la solitudine e l'isolamento: perché sto meglio, perché non devo fare investimenti umani e intellettuali che il più delle volte si rivelano dei terribili azzardi, e dunque rischiano di farmi stare male.
       Non sopporto la superficialità, "il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto" (Francesco Guccini, Dio è morto). E poiché ho spesso a che fare con osceni, immensi abissi di superficialità e disprezzo, preferisco stare in disparte. Se scendo in campo e mi fanno dei torti, infatti, poi reagisco e vengo sempre pesantemente colpevolizzato e ancora passare per colpevole davvero non mi va. Se denuncio le prese in giro ed esercito doverose rappresaglie, vengo fatto passare per violento, mi si dice che non si comprendono "le ragioni di tanto risentimento". In effetti, chi non ha un'anima non può nutrire sentimenti, figuriamoci ri-sentimenti. Dunque si tratta di un classico caso di self-answering question, ma vallo a spiegare ai cretini costituzionali...!
        E allora accetto i buoni consigli, completo il mio tratto di "traversata del deserto" e cerco le mie oasi. Per fortuna ne ho ancora tante, esistenziali, umane e professionali.
         Sono già sempre stato molto selettivo, nei miei rapporti umani, ma devo diventarlo ancora di più. Devo dare per scontato che "mi feriranno sempre" e tenerne conto. In realtà, lo so bene. Lo so da sempre. Qualche volta me ne dimentico. Ma poi mi viene in soccorso una pratica cui mi dedico da sempre: mi peso... e peso... E mi ritorna d'incanto il buonumore. La mia concezione della vita è verticale, ascetica, quando mi accingo a pesare certa gente mi tocca sempre volgermi indietro... e verso il basso. Hanno cercato in tutti i modi di dissuadermi, mi hanno massacrato in mille modi, ma io resto dell'idea che tutto questo non sia casuale, non sia per nulla casuale. Come sempre, si è egalitari per insufficienza totale di qualità. Chi cercava in me der Mann ohne Eigenschaften ha sbagliato radicalmente indirizzo...
 
                               Piero Visani

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