I momenti di svolta dovrebbero essere contraddistinti da pietre miliari, da precisi segnali esistenziali. Purtroppo non è così, o forse non è sempre così. Magari, come nel mio caso, lo stacco non è così netto, la progressione interiore è più lenta. Tuttavia la sento, la sento presente dentro di me, e ne sono lieto. Potrei dire che è come se fossi tornato indietro nel tempo, ma sarebbe un falso e una menzogna. In realtà, sto andando avanti, dopo essere passato attraverso.
Il mio animo riprende a sorridere, ho ritrovato fiducia e voglia di futuro. Ho capito dove ho sbagliato e perché, ma sono sempre più consapevole (che non è convinto, è qualcosa di molto di più) di esserne uscito alla grande. Ne sono infinitamente lieto, perché solo le scelte giuste reggono alla prova del tempo.
Non ho più recriminazioni, rimpianti o pentimenti. Sono finalmente nel pieno della consapevolezza. E' difficile uscire da certe vicende rimanendo in piedi, ma ora sono certo di avercela fatta. Provo infinita soddisfazione nel sottoporre a scrupoloso esame i miei comportamenti e a sapere che rifarei tutto, momento per momento, decisione per decisione. Si perdona chi sbaglia, perché non ci ha fatto troppo male. Dunque devo averne fatto molto...
Sono contento. I "guerrieri esistenziali" hanno un'estetica di sé che deve rimanere tale, intatta e intemerata, in ogni momento della loro esistenza. E sono riuscito a superare la prova. Non sono "caduto in piedi", non sono proprio caduto. Ho difeso con ferocia la mia identità e integrità, e so che sono sempre io. Per un egosintonico, per quanto assai incline all'autoanalisi, non è constatazione da poco.
Wenn wir marschieren... è molto difficile fermarci, e non è ovviamente jogging per borghesi sfibrati e annoiati, il nostro...
Piero Visani
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