sabato 27 aprile 2013

Der Teufel - Primo bilancio

       Quando, l'11 dicembre scorso, diedi vita a questo blog, ero alla ricerca di una forma di scrittura terapeutica, per dare sfogo a una grave delusione esistenziale. Tutti a questo punto sogghigneranno e penseranno che non ho il coraggio di scrivere "delusione amorosa". Li capisco, ma non è così. La mia è proprio stata una delusione esistenziale. Sul versante sentimentale non mi ero mai fatto grandi illusioni e avevo ricevuto segnali inequivocabili, in negativo. Ma speravo, speravo veramente di salvaguardare una relazione comunque particolare, molto étrange e molto bella, oltre che a me assai cara.
       Vedere distrutto deliberatamente e scientemente quel rapporto, tra gesti di crescente fastidio e mutismi, ha rappresentato per me un vulnus inaccettabile, che mi ha fatto comprendere che dovevo distruggere tutto, eliminare ogni traccia di ciò che era stato, perché, se uno effettua una serie di spostamenti progressivi per venire incontro ai desiderata di un altro, e nessuno di questi spostamenti è mai sufficiente a farlo contento, allora nell'altro c'è malafede e il semplice tentativo di mantenere in vita un sodalizio di lavoro che già allora pareva molto promettente (e tale in effetti si è poi dimostrato).
        Distruggendo tutto, ho subito ovviamente - per reazione - una grave forma di criminalizzazione, ma l'avevo messa in conto, perché mi premeva soprattutto fare chiarezza. E da allora, in effetti, chiarezza c'è stata. Due persone sono morte l'una all'altra, e ogni forma di equivoco è cessata.
        Il blog è certamente un lascito di quella mia fase esistenziale, e di sicuro ne ha risentito e in parte ancora ne risente, ma è diventato anche molto di più di quello; è diventato un concentrato dei miei gusti e disgusti che, dopo 353 post (questo è il 354°), mi consente ormai di pensare alla pubblicazione di un e-book, non so ancora se in forma diaristica o romanzata.
        Non intendo infatti buttare via questa mia esperienza di vita, e tutto quello che mi ha indotto a scrivere. Di conseguenza, da un po' di tempo ho cominciato a selezionare i post, ogni volta che li pubblico, dividendoli per argomenti e attribuendo loro una votazione ideale, da 10 a 0, che mi consente di valutare il mio tasso di gradimento nei loro confronti.
       Avere scritto 354 post nel giro di poco più di quattro mesi, infatti, rende impossibile ricordarli tutti e rende difficile capire quali siano più importanti e quali meno, quali siano più riusciti e quali meno, se non li si sottopone ad un approfondito vaglio quotidiano.
       I visitatori del blog, che ormai si aggirano sui cento al giorno, hanno ovviamente stabilito, nel corso del tempo, una precisa classifica di preferenze, ma io debbo confessare - augurandomi di non urtare la suscettibilità di alcuno di essi - che le mie preferenze sono ovviamente diverse da quelle dei miei lettori.
        Presto quindi, molto presto (suppongo durante l'estate, quando il lavoro rallenta un po'), preparerò un e-book tratto dal blog. La mia intenzione è quella di inserire i post che mi piacciono di più all'interno di una cornice, che funga da "filo narrativo", leghi i vari argomenti e fornisca al lettore una chiave di lettura, che sarà ovviamente la mia, la quale gli spiegherà dove, nello scrivere i vari post, intendevo andare.
        Mi stimola l'idea di tornare alla scrittura, dopo anni (l'ultimo mio saggio a stampa è del 2009) in cui non avevo scritto niente. Sarà un'opera vera, sincera, la storia delle piccole, personali "tragedie di un uomo ridicolo", quale sono io. Non penso che ne venderò molte copie, ma lascerò memoria di me. E questo mi gratifica fin d'ora.
 
                         Piero Visani

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