lunedì 1 aprile 2013

In Treatment

      Tempo fa, quando venne decisa la mia discesa agli inferi, subii un crescendo fatto di: a) mail di congedo; b) algide comunicazioni via Skype in cui venivo guardato con una smorfia di disgusto.
      Reagii prendendo un po' di distanze e, dopo una serie di inviti non propriamente urbani a non "macchiarmi" di comportamenti "puerili", il mio tentitivo di "gestire la crisi" con autocontrollo indusse la controparte a chiedermi se non fosse il caso di "fare la pace" e di ritornare a un clima di "serenità" (forte senso dello humour, in ogni caso...).
       Rifiutai garbatamente, dicendo che, ogni volta che vengo omologato, io "chiudo" con le persone e feci presente che "chiudere" era l'unico modo per dare ancora qualche chance alla situazione. Mi venne risposto: "Come credi" e poi tutto è andato come è andato.
       Non ne potevo più, ero stato portato a saturazione e non mi andava più di fare la figura dell'utile idiota. Prendevo mazzate un giorno sì e l'altro anche e - se reagivo - i miei erano comportamenti "puerili".
       Ancora oggi sorrido pensando a come sono stato messo "in treatment" e mi chiedo che cosa si volesse da me. Che abbozzassi? Difficile pensarlo, da uno con il carattere come il mio. Che reagissi? Allora obiettivo raggiunto, ma questo non spiegherebbe le reazioni di gioia mal dissimulata di fronte a un mio presunto cedimento, che ebbero luogo solo la sera prima che, proprio per quella gioia mal dissimulata di fronte a un mio presunto cedimento, inscenato ad arte per vedere le reazioni della controparte (non è che sono del tutto scemo, ho lavorato per vent'anni e più nel campo della comunicazione e della gestione delle crisi, so anch'io come restituire qualche colpo...), non decidessi di far saltare tutto.
       Avevo sopportato il dimissionamento, avevo abbozzato di fronte al fatto di essere vieppiù trattato come "figlio di un dio minore", che altro avrei dovuto fare? Un minimo di dignità me la si sarebbe potuta riconoscere, dopo tutto, o si pensava che avrei ceduto sempre e per sempre?
       Più ci penso e più mi viene da ridere. Oggi tutti fanno gli offesi e mi considerano un criminale, indegno di tutto. Ma che dovrei dire io? Forse che ero "in treatment"?
       E' una delle vicende più surreali che abbia mai vissuto e, ora che si allontana nel tempo, il semplice ripensarci mi regala attimi di puro divertimento. La vita è strana, ma ha momenti davvero inarrivabili: è troppo bello, è impagabile sentirsi giudicati colpevoli di tutto quanto è successo. Per fortuna, a me il sense of humour non fa difetto...

                     Piero Visani 
       

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