venerdì 10 maggio 2013

Against all odds

      Si può sperare di vincere, contro tutto e contro tutti, quando tutti i pronostici sono sfavorevoli, quando parti sconfitto in partenza? Io penso di sì, l'ho sempre pensato, e ho orientato tutta la mia vita in questo senso. Sarà forse per questo motivo che Against all odds, film di Taylor Hackford del 1984, mi piacque fin dal suo arrivo in Italia, con il titolo di Due vite in gioco. Interpretato da ottimi attori come Jeff Bridges, Rachel Ward e James Woods, è forse ancora più noto per il brano omonimo di Phil Collins che ne funge da colonna sonora, dal momento che non gli sono riconosciute particolari qualità cinematografiche. Il testo della canzone è assai bello, all'altezza della musica, e pone interrogativi che sono di tutti, e ovviamente anche di me:

How can I just let you walk away?
Just let you leave without a trace?
When I stand here taking every breath with you, ohoo
You're the only one who really knew me at all
How can you just walk away from me?
When all I can do is watch you leave?
Cuz we shared the laughter and the pain
and even shared the tears
You're the only one who really knew me at all

Chorus:
So take a look at me now
Cause there's just an empty space
And there's nothin left here to remind me
Just the memory of your face
Take a look at me now
Cuz there's just an empty space
And you comin back to me is against the odds
and that's what I've gotta face.

I wish I could just make you turn around
Turn around and see me cry
There's so much I need to say to you,
So many reasons why
You're the only one who really knew me at all

Chorus
So take a look at me now
cuz there's just an empty space
And there's nothin left here to remind me
just the memory of your face
Take a look at me now
Cus there's just an empty space
But to wait for you, is all I can do
and that's what I gotta face

Take a good look at me now
I'll still be standing there
And you comming back to me is against all odds
It's the chance i gotta take

End
Just take a look at me now
 
 
 
 
       Mi piacque la storia e mi piacque anche Rachel Ward, un'attrice che non ha avuto una carriera all'altezza delle sue qualità. Mi piacque soprattutto il finale, dove va tutto abbastanza male, per i protagonisti, ma dove rimane ancora una possibilità, una possibilità che in futuro, chissà, potrebbe concretizzarsi, anche - per l'appunto - against all odds...
      Ho sempre amato le imprese impossibili. Continuerò a tentarne. La politica è l'arte del possibile; la rivoluzione è l'arte dell'impossibile. E io mi sono sempre considerato un rivoluzionario. Perché cessare proprio ora, solo per ragioni anagrafiche?
      Riparto da zero (io riparto sempre da zero) e rimetto tutto in gioco. Una vita in gioco (due sarebbe forse chiedere troppo, ma io sono ambizioso...).
 
                           Piero Visani
 

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