Ricevo una mail favolosamente bella da una persona che mi è diventata amica man mano che questo blog si sviluppava. Ella aveva manifestato qualche dubbio, sulla reale natura dei miei atteggiamenti, e quei dubbi mi avevano ferito. Così le ho scritto aprendole totalmente il mio cuore e oggi ne ricavo l'immensa soddisfazione di apprendere che ha capito, che mi ha capito, che ha compreso in profondità il senso dei miei comportamenti.
Per me - inutile nasconderlo - è un'emozione profonda: riuscire a persuadere qualcuno della mia sincerità e onestà di intenti non è cosa che mi succeda abitualmente. Ma non (o non solo) per il desiderio in fondo umano, ma egoistico, di sentire i propri comportamenti approvati, ma per quello, decisamente più importante, di sentirli reputati veri, sinceri, profondi.
Non nego che avevo bisogno di una simile boccata d'ossigeno, visto che spesso troppe cose vengono imputate al mio strabordante Ego, che c'è e si fa sentire, non lo nego, ma che in genere accresce di pathos ciò che faccio, penso, dico e scrivo. Non funge da fattore negativo, semmai da elemento di arricchimento della mia personale complessità.
Questi rapporti epistolari, se vogliamo chiamarli così, sono quanto di meglio il blog abbia finora prodotto, per me, e sono un'autentica boccata di ossigeno per me stesso e le mie ferite. Mi fanno sentire meno solo, meno incompreso, meno disprezzato, meno odiato. Meno "mostro", in una parola.
E sono anche rapporti che mi consentono di non cessare quel lungo viaggio nell'animo femminile che ho intrapreso quando ero poco meno che ventenne e che non ho mai cessato di condurre. Un viaggio che, sul versante negativo, mi ha fatto scoprire a mie spese che non essere un "uomo da stereotipo" può rappresentare un danno terribile alla mia vita sentimentale e sessuale; sul versante positivo mi ha fatto scoprire donne eccellenti, ricche di una fantastica interiorità, con le quali è bello intrattenere un dialogo fecondo.
In ogni caso, posso tranquillizzarle tutte: sono un habitué di ogni tipo di cassonetti e in genere, sfumata la rabbia per esserci stato buttato dentro, sono pure capace di augurare alle "buttadentro" le migliori fortune. Sprofondo, ma con classe. Si può volere di più, da un uomo...?
Piero Visani
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