lunedì 13 maggio 2013

Rifiuti e bacchettate

       Il campanello di allarme avrebbe dovuto suonare già quando ero in quarta elementare: il mio maestro, infatti, convocò mia madre per dirle che ero il più bravo della classe, nello scrivere temi, per maturità e ricchezza di argomenti, ma purtroppo il tutto era inficiato dal fatto che la mia grafia era pessimaLa cosa - come sempre è accaduto in questa mia "vita sbagliata" - era naturalmente inficiata da un omissis: il fatto che, siccome a cinque anni scrivevo già con la sinistra, da mancino naturale quale sono, in prima elementare gli "illuminati" maestri dell'epoca mi costrinsero, a forza di bacchettate sulle dita, a passare dalla sinistra alla destra, con esiti non propriamente "calligrafici"...
        Nacque così uno schema, che mi porto dietro da allora:
 
QUALITA' riconosciuta > QUALITA' denegata, in quanto qualità non normabile e non normata > TRANSIZIONE DAL MERITO POTENZIALE AL DEMERITO PIU' TOTALE E ASSOLUTO.
 
       La mia vita sta rinchiusa tutta all'interno di quello schema, che si ripete con sconcertante regolarità, in tutti i campi. Potenzialmente sono un campione, ben al di sopra della media. Tuttavia sono gestibile dalla società e dalle persone più o meno come un Mario Balotelli o un Luis Alberto Suarez (con la differenza che io mordo solo metaforicamente, non con i denti). Dunque faccio presto a diventare un reprobo, anche perché non sono solito segnare gol per conto terzi, tanto meno a titolo gratuito, ma solo per me stesso. E naturalmente, nel farmi diventare reprobo, tutti i miei meriti precedenti (veri o falsi che fossero) vengono annullati, cancellati, triturati. Da potenziale campione divento un natural born killer. Io ci provo a dare il meglio di me, a dare tutto. Gli inizi sono promettenti, le fasi intermedie dubbie, gli esiti più che disastrosi: da genio potenziale scendo a ingenuo totale e poi scivolo (o vengo fatto scivolare...) nel degenere.
       Questa è la mia vita, direbbe Luciano Ligabue. La cosa non è tanto sorprendente in sé, quanto per la regolarità con cui si ripete, ormai a scadenza sempre più ravvicinata. Ho persino sentito il dovere di andare in analisi, per capire dove stessero le mie colpe, ma ne sono uscito sostanzialmente bene. Al massimo, ho un problema di comprensione con il mio prossimo, stante la mia scarsa propensione alla mediazione e anche alle sodomie (del corpo e dell'anima).
       A questo punto, non credo di avere grandi soluzioni a disposizione:
 
- cambiare, e non ci penso proprio, in quanto non vedo perché dovrei;
- farmi dare una patente di criminale, con la quale di fatto farmi scudo;
- chiedere di essere un "diverso" ammesso, rinunciando a essere un "diverso" vero (in una parola, chiedere il passaporto per transitare da una condizione di alieno - che fa paura ed è oggetto di reazioni molto pesanti - a una di "altro da sé", che è la figura più classica dell'attuale"politicamente corretto" e che mi consegnerebbe d'autorità alla lista degli animali "protetti", delle specie da salvaguardare dall'estinzione).
 
        Sfortunatamente, a me piace essere "diverso" anche tra i "diversi" e siccome ormai sono diventato l'oggetto di un autentico tiro al bersaglio, la cosa migliore è che io mi chiuda nel mio studio a scrivere, senza vedere alcuno e dunque senza fare danno.
        Il mio percorso esistenziale è concluso: caro Piero, avresti forse potuto essere un dio ma purtroppo sei un ribelle asociale, poco incline a prendere mazzate passivamente e pure incline alla rappresaglia. Che tu sia dannato, merda delle merde! Così mi sono rinchiuso nel mio buen retiro, contento del fatto che comunque un titolo "onorifico" l'ho vinto anch'io. Non è mica da tutti arrivare al titolo di SUPERSHIT. E' roba da campioni del mondo! Magari la disciplina non è delle più ambite, ma non si può mica avere tutto...
 
                                            Piero Visani
 
 
 
 
 

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