giovedì 9 maggio 2013

Il Doppelgänger

     Dopo aver letto il post Rivelazione!!!, mio figlio mi manda una mail ironica e mi scrive: "Ma allora hai un Doppelgänger!" Conoscevo vagamente il termine e quel poco che so di tedesco riesce a illustrarmi ulteriormente il concetto. Tuttavia, siccome il mio figliolo è esperto di cose "arcane", mi manda qualche altra spiegazione.
      In pratica, il signor Antonio del post precedente a questo avrebbe incontrato tale mio doppio, di nome Giovanni. Visto che era targato Milano, ma aveva due ristoranti in Liguria, un'ideuzza sul dove l'avrei... E naturalmente avrebbe avuto tale reazione nel vedere l'originale...
      Ringrazio mio figlio per la spiegazione e la prima cosa che mi chiedo è: "ma io sono L'ORIGINALE"? Molta gente - anche troppa, invero! - sostiene che io sono UN ORIGINALE, ma non era mai sorto il problema se io fossi, o meno, L'ORIGINALE...
       Tutto ruota intorno a un fondamentale quesito: è meglio Giovanni o Piero? Giovanni è - nella definizione di Antonio - palesemente un "mascalzone" e un "pezzo di m...".
       E Piero? Vogliamo aprire una votazione on line, stile Movimento 5 Stelle? Sono però vietati i voti provenienti da un medesimo IP...
       In effetti, nella mia interpretazione originale della vicenda - quella del post precedente - io avevo avanzato l'ipotesi (in realtà autoassolutoria) che Piero, kalòs kaì agathòs, as always, fosse l'originale, e Giovanni - presumibilmente almeno bello quanto me, ma essere repellente, mascalzone e altro... - fosse il suo "doppio", quello che, con i suoi comportamenti discutibili e offensivi, gli rovinava la piazza, trasformando tutte le relazioni che il povero Piero intesseva con certosina pazienza in disastri umani ed esistenziali.
       E se fosse vero il contrario? Se invece Giovanni non fosse altro che un frequentatore di ristoranti, un buon diavolo, dopo tutto, uno di quei caratteri modesti e lineari che tanto piacciono alle donne; uno di quei soggetti che perpetuano nel tempo la tradizione per cui i maschi ragionano solo con i genitali e, come tali, godono di infinito successo con "l'altra metà del cielo" (almeno con quella che li apprezza, quei genitali, intendo); e io fossi colui che gli rovina la piazza? La sua "anima nera", quella che gli distrugge il suo rapporto con l'altro sesso, con il suo radicalismo, il suo estremismo, la sua natura vendicativa, la sua linguaccia, il suo essere "tagliente come una lama", la sua tendenza a reagire di botto a qualsiasi offesa?
      L'interrogativo è legittimo. Mi dispiacerebbe un po' essere il "doppio" di qualcuno, stante la mia forte autostima, però l'idea di essere il Doppelgänger di un altro, e di esserlo per di più sul versante della negatività, del concentrato di tutti i difetti possibili, mi incista non poco. Già molti mi trattano così, vuoi vedere che è vero?
      In secundis, sono un Doppelgänger reale o spettrale? Cioè appartengo al regno dei vivi o a quello dei morti? Per come ho "vissuto" in questi ultimi anni, direi senz'altro al regno dei morti, e oggi sono più "morto" che mai. Ma chiederò al coltissimo Umberto.
(To be continued)
 
                                         Piero Visani

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