Mi si imputa spesso di fare "cose strane". E' vero, ma ho mai detto di voler essere banale? Io mi permetto di suggerire - a chi considero all'altezza di compiere certe esperienze - percorsi alternativi, fuoriuscite dall'ordinarietà e dalla banalità, perfino fuoriuscite da una "diversità" che, in quanto regolamentata, è diventata una "non diversità" o comunque una "diversità regolare".
Mi piace gettare ponti, suggerire percorsi di frontiera, addentrarmi beyond the borders. Trovo comprensibile non essere seguito, in questo mio modo di essere. Trovo anche comprensibile che questi miei suggerimenti vengano respinti, rifiutati, negati. Trovo meno comprensibile che me ne venga fatta una colpa, perché io mi affaccio a una situazione, la valuto e poi cerco di trasformarla nei modi che ritengo opportuni, non la accetto mai per com'è.
Se mi dicono che ci sono dei limiti insuperabili, cerco di superarli. E se mi ribadiscono che sono insuperabili, dilato la situazione fino a rottura, perché la mia "volontà di potenza" non può trovare limiti. In genere preferisco distruggere tutto, piuttosto che ingoiare gli avanzi che mi si vorrebbero riservare. Andiamo, sono un buongustaio: mi vedete a cibarmi di avanzi...?
Sono davvero così strano? Non credo. Faccio così in tutti i miei percorsi di vita, da quelli personali a quelli professionali. Cerco di cambiare i rapporti esistenti. Detesto scivolare nella banalità e nell'ordinarietà. Se mi chiedono di essere ragionevole, di accettare l'esistente, divento irragionevolissimo e lo distruggo, l'esistente.
Non sono una persona ordinaria. Non mi farete diventare mai tale. Vivrete benissimo senza di me, ma siete certi che a mia volta mi mancherete? Ci sono le banche in cui si tengono i denari, e già le detesto, e poi ci sono le banche dove le persone banali conservano gli affetti, le relazioni, la quotidianità, le cose che riconoscono e che danno loro tranquillità. Io invece amo solo le selve oscure, e l'addentrarmi in esse. Posso avere tutti gli ALT del mondo, ma vado avanti comunque. Si è borghesucci piccolissimi nell'anima, non nei soldi. E' l'anima che ci fa borghesi piccoli piccoli, con i loro penosi perbenismi. Io non sono perbene per niente. Io sono il cosiddetto Male... Sono il gusto per l'avventura, quella vera, non quella "politicamente corretta". Quella è da borghesucci...
Piero Visani
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