Il motore di ricerca Google celebra oggi, con una simpatica iniziativa, il 66° anniversario dell'incidente di Roswell, avvenuto appunto l'8 luglio 1947 nelle vicinanze della piccola località dello Stato del New Messico.
A differenza di quanto comunemente si ritiene, credo che sia l'unico caso di UFO Crash ufficialmente riconosciuto dalle autorità, anche se poi sottoposto a massiccio cover up. Si tratta di un evento che mi ha sempre interessato, perché siamo di fronte a una palese negazione dell'evidenza. Sul ritrovamento alieno, infatti, ci fu addirittura un comunicato ufficiale di una base militare locale, quella che aveva provveduto al recupero dei resti dell'aeronave e dei corpi. Saranno tutti impazziti?
Il tema degli alieni è un interessante pretesto per un'indagine sulla natura umana, che tende a credere a ciò che non vede e a non credere a ciò che vede. La superficialità che ci insidia è terribile, ci uccide a tutti i livelli; dai rapporti interpersonali, ormai divenuti superficialmente penosi, all'incapacità di svolgere qualsiasi approfondimento. Niente è realmente importante. Niente è vero, niente ha un senso, perché navighiamo a vista SULLA vita, non NELLA vita. Il nostro approccio all'esistenza è quello di un bagnante in un afoso pomeriggio agostano: qualsiasi cosa, pur di non pensare. I risultati, infatti, si vedono: l'alienazione più totale. Con in più il falso accettato come vero e il vero deplorato come falso. E saremmo vivi, noi?
Piero Visani
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