Pomeriggio domenicale con mia nipotina Aurora, di poco più di cinque anni. Tre ore di giochi vari, impegnato costantemente a farla divertire. Adoro i bambini. Sono gli adulti di domani. Mi impegno strenuamente affinché crescano nel migliore dei modi... e diventino "mostri" come me. Li faccio giocare, gli parlo, mi immedesimo con loro. Li seguo minuto per minuto.
Alla fine, al momento dei saluti, la piccola Aurora mi dice la cosa più bella che una rappresentante del sesso femminile mi abbia detto nel corso della mia intera vita: mi guarda fisso, mi sorride, mi stampa un bacetto sulla guancia e sbotta: "ora vado in vacanza in Sardegna, ma a settembre torno a trovarti. Mi mancherai, lo sai. Mi mancherai molto...". E accompagna il tutto con una carezzina sulla mia guancia.
Se non mi commuovo, poco ci manca. La ringrazio con un sorriso e, per una volta, mi sento gratificato di tutti gli sforzi compiuti. Inevitabilmente, mi chiedo come sia possibile che una bambina sia così dolce da piccola e poi possa diventare, da grande, una delle legioni di donne che mi coprono di guano e di piacevolezze di ogni genere.
Sono felice e al tempo stesso disperato. Aurora mi ha procurato una grande felicità, ma anche una grande infelicità. Io mi comporto, con tutte le donne che conosco, esattamente come con lei, ma è la prima volta, in vita mia, che mi sento dire "mi mancherai". Giuro a me stesso che, negli anni a venire, la seguirò ancora più assiduamente, giocherò ancora di più con lei, seguirò lo sviluppo di quell'animo dolce e di quella enorme intelligenza. Vorrei dare un piccolo contributo a farne una donna che sappia che gli uomini non sono mostri, che possa avere un cuore, che non veda nei maschi dei nemici, che tali non sono.
Anche tu mi mancherai, cara piccola Aurora, da qui a settembre. Mi mancheranno il tuo cuore puro e la tua squisita sensibilità. Ma posso dirti che mi hai dato - come spesso fanno i bambini con i grandi - una potente iniezione di vita. Non sei un heart of stone come le donne che conosco abitualmente io. Cercherò di aiutarti a non diventarlo. Per intanto, grazie; grazie di cuore. E grazie anche per quel tuo "sono stata felice!" che mi hai detto - con un largo sorriso - sporgendoti dal finestrino dell'auto di tua madre, mentre uscivi dal mio giardino. Dunque ogni tanto riesco a fare felice qualcuno... "Mostro" sì, ma in fondo atipico...
Piero Visani
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