Una mia cara amica ha appena partorito uno splendido maschietto. Un'altra attende una bambina a giorni. Sono andato a trovare la prima e ho potuto constatare, ancora una volta, lo splendido effetto positivo che la maternità esercita su una donna.
Questa mia amica era già una donna molto bella, ma, per sue vicissitudini esistenziali e forse anche per qualche problema fisico, ha potuto avere il primo figlio solo avendo già superato la soglia dei quarant'anni non da pochissimo. Quando sono andato a trovarla, non più di quindici giorni dopo il parto, mi sono trovato di fronte a una donna diversa, trasfigurata. Tutte le piccole mascolinità che, per struttura fisica, si era sempre portata addosso, parevano piacevolmente attenuate e il recupero del suo fisico perfetto, a poco più di due settimane dal parto, pareva quasi compiuto.
Una luce nuova le illuminava gli occhi e le attenzioni che rivolgeva al suo piccino erano di fantastica tenerezza. Ne sono rimasto colpito, perché conoscevo questa amica come donna parecchio "maschiaccio", per certi versi, ma tale più non era, anche se il suo fisico era ritornato assolutamente asciutto.
Credo che la paternità sia un fenomeno assai diverso dalla maternità. Si diventa padri nei tempi lunghi, con una progressiva acquisizione di ruolo e responsabilità. La maternità, per contro, è un fatto carnale e immediato, di cui perfino un osservatore esterno è in grado di cogliere le repentine conseguenze a livello psicologico e comportamentale. E' il mistero della vita, che si compie un'altra volta.
Sorrido, elogio la mia amica e la lascio, lieto di vederla immersa in una nuova beatitudine. Poi, ovviamente, un bambino piccolo fa e farà sentire le sue notevoli esigenze. Ma lo sguardo trasfigurato di una neo-madre (pur se primipara anziana, secondo le algide definizioni mediche) colpisce nel profondo l'animo di chi, come me, è attento ai minimi particolari.
Piero Visani
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