E' bello chiudere una giornata avendo ricevuto degli insegnamenti e, se questi insegnamenti vengono da una bambina di poco più di 5 anni, è ancora più bello. Sono lieto che il suo cuore di bambina abbia incontrato il mio, che a suo modo è anch'esso un cuore di bambino. Ci siamo capiti al volo, ci capiamo sempre al volo.
Credo di riscuotere discrete simpatie tra tutti i miei nipoti, perché parlo il loro stesso linguaggio, non li considero dei decerebrati, mi immedesimo con loro, con i loro problemi, i loro piccoli e grandi sogni. Mi riesce perfettamente di immergermi nei loro mondi virtuali e ne esco vivificato, carico della loro energia, del loro tremendo amore per la vita, del loro entusiasmo, della loro sincerità, della loro passione.
Li sento capaci di amare, senza calcoli di alcun genere. Li sento totalmente disinteressati, fortunatamente incapaci di chiedersi se una cosa o un atteggiamento siano utili o inutili. Non si pongono proprio la domanda. Vivono secondo natura.
Mi manca molto, oggi, non avere avuto una figlia femmina. Ho avuto un figlio maschio, attualmente trentenne, e credo di averne seguito lo sviluppo psicologico non meno di quello fisico. Ma credo mi avrebbe fatto molto bene avere una figlia femmina, perché avrei potuto seguirne almeno in parte l'evoluzione psicologica e avrei potuto capire se sono io particolarmente sfortunato, nei miei incontri femminili, o se è la mia psicologia che entra in rotta di collisione con quella femminile. Forse, avendo una figlia femmina, sarei riuscito a capire in quale momento si determinano certi mutamenti; forse sarei riuscito a capire se ero soprattutto io, per mera sfortuna, a incontrare donne spiccatamente utilitariste, o se l'utilitarismo è una dimensione consustanziale dell'"eterno femminino".
Siccome io ritengo di essere un uomo che ama le donne, non vorrei comunque farmi condizionare negativamente da pregiudizi o prevenzioni. Mi guarderò più che mai intorno, alla ricerca di qualche "cuore di bimba". Non pretendo che una donna adulta mi dica "mi mancherai!". Non chiedo tanto. Ma amerei alla follia poter ancora incrociare, prima di diventare troppo vecchio, un cuore femminile disposto ad amare, ad aprirsi, a non fare solo calcoli. E mi piacerebbe alla follia tornare a parlare con una donna. Ma parlare davvero, nel profondo. Da quanto tempo è che non parlo con una donna? Per forma mentis, comunque, io non dispero mai. Mi butterò per l'ennesima volta, come mille altre volte, sperando di trovare ricchezza interiore, dialogo, tenerezza, sensibilità, passione. E non solo il contrario di tutto questo, come trovo abitualmente. Tuttavia, anche se cercano continuamente di spegnermelo, il mio entusiasmo non viene mai meno.
Piero Visani
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