venerdì 5 luglio 2013

Dedicato

      Ogni tanto, anch'io ho qualche buona idea. Oggi, prima di immergermi nel traffico torinese, ho scelto come colonna sonora pomeridiana (sono molto attento alle scelta delle musiche che devono accompagnare i miei movimenti, veri o falsi che siano) un CD di successi di Loredana Berté.
       Essendo in bad mood, ho pensato che fosse giusto accompagnare il mio spostamento con le musiche che mi ricordano una mia terribile e distruttiva vicenda del lontano 1983. Loredana Berté piaceva parecchio alla mia "lei" dell'epoca e, in macchina e non solo in macchina, la sentivamo sempre. Poi quella storia è finita malissimo, lasciandomi un vuoto dentro che ho messo parecchi anni a colmarsi, per la precisione dieci, e allora spesso uso la Bertè come antidoto, nel senso che, sentendola cantare, penso che ci sono stati momenti in cui stavo peggio di oggi. E, anche se la cosa non mi tira su il morale, almeno mi aiuta a vivere.
       Tra le canzoni del CD c'è Dedicato, un brano di Ivano Fossati che mi piace molto, come parecchie cose da lui scritte. Talvolta mi sorprendo a pensare di avere una sorta di idem sentire concettuale con lui, tanto mi riconosco in questo come in altri suoi pezzi (in questo blog ho già citato, se ricordo bene, Pensiero stupendo e Un'emozione da poco).
       Dedicato mi piace perché ha un testo in cui ciascuno può leggere ciò che meglio crede. Io lo interpreto a modo mio e lo riproduco qui per lasciarlo interpretare ad altri come meglio credono. A coloro che mi conoscono, più o meno profondamente, dico che ci sono molto io, in questo testo. Vediamo se, dove e come riescono a ritrovarmi. Per aiutarli, posso dire loro che è una delle canzoni che sento che mi rappresenta di più: la storia di un uomo che ama e si ama, che non si sente amato e anzi si sente anche fin troppo odiato, ma che ha il coraggio di presentarsi, addirittura orgogliosamente, in quella natura che gli imputano - chissa mai perché - come "sbagliata" e che lui sente invece profondamente giusta, al punto di non volervi in alcun modo rinunciare:
 
Ai suonatori un po' sballati
ai balordi come me
a chi non sono mai piaciuto
a chi non ho incontrato
chissà mai perché
ai dimenticati
ai play-boy finiti
e anche per me.

A chi si guarda nello specchio
e da tempo non si vede più
a chi non ha uno specchio
e comunque non per questo
non ce la fa più
a chi ha lavorato
a chi è stato troppo solo
e va sempre più giù.

A chi ha cercato la maniera
e non l'ha trovata mai
alla faccia che ho stasera
dedicato a chi ha paura
e a chi sta nei guai
dedicato ai cattivi
che poi così cattivi
non sono mai.

Per chi ti vuole una volta sola
e poi non ti cerca più
dedicato a chi capisce
quando il gioco finisce
e non si butta giù
ai miei pensieri,
a come ero ieri
e anche per me.

E questo schifo di canzone
non può mica finire qui
manca giusto un'emozione
dedicato all'amore
lascia che sia così
ai miei pensieri
a come ero ieri
e anche per me.

Ai miei pensieri
a come ero ieri
e anche per me.
 
       Allego anche il video, nella splendida interpretazione di una giovane Loredana Berté, donna la cui evidente "follia" è stata tale, per lungo tempo, da farmela piacere ben al di là della sua dimensione estetica, un tempo peraltro non disprezzabile.
 
 
 
      Dedico questo post e questo video a tutti coloro che visiteranno questa pagina. Ricordatevi, per favore, anzi scolpitevelo nella mente, che i "cattivi", a ben guardare, "poi così cattivi non sono mai" e - se potete - riflettete per una volta sui "buoni", che proprio così buoni anch'essi non sono mai. Se lo farete, avrete il mio tacito ringraziamento.
 
                     Piero Visani

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